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Fotovoltaico italiano: cresce (a 2 mila Mw) ma perde posizioni | Tekneco

Fotovoltaico italiano: cresce (a 2 mila Mw) ma perde posizioni

Italia: oltre 2 mila MW di potenza fotovoltaica. Ma a livello mondiale retrocede. Dall’Autorità dell’energia proposte per un maggiore risparmio energetico

Scritto da il 21 dicembre 2010 alle 16:23 | 2 Commenti

Fotovoltaico italiano: cresce (a 2 mila Mw) ma perde posizioni

L’Italia ha superato i 2mila MW di potenza fotovoltaica installata, sfruttando gli incentivi in Conto Energia. Ed entro fine anno potrebbe addirittura sfiorare i 3 mila MW, di cui 1.500 MW installati nel 2010 contro i 720 MW realizzati l’anno scorso. E’ quanto comunica il Gestore dei Servizi  Energetici (GSE), facendo una stima degli impianti che entreranno in esercizio nelle prossime settimane. In particolare, ad oggi, il GSE ha ricevuto domande di ammissione agli incentivi per oltre 120 mila impianti, per una potenza complessiva pari a circa 2.100 MW.

Come ci ricorda il GSE –ma se n’era già discusso altre volte- la Puglia, con circa 450 MW,  conserva il  primato per potenza complessiva installata, mentre in termini di numero di impianti è in testa la Lombardia con 18.500 impianti entrati in esercizio, seguita dai 14.320 impianti del Veneto. “Il Centro Nord darà un contributo determinante da più punti di vista al raggiungimento degli ambiziosi traguardi del piano d’azione presentato a Bruxelles l’estate scorsa, e al conseguimento degli obiettivi europei del 2020 per l’Italia”, dichiara Gerardo Montanino, direttore esecutivo del Gse, “siamo partiti in ritardo, ma già dall’anno scorso ci siamo distinti come secondo paese al mondo per il fotovoltaico”. E il merito va, soprattutto, al nuovo Conto Energia: “i nostri incentivi, anche per le altre fonti rinnovabili, sono tra i più generosi in assoluto” e attirano il capitale degli altri Paesi.

Più in generale, secondo il Bilancio energetico nazionale 2009 redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico, si registra un aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 15,7% e degli utilizzi di oltre il 18% rispetto al 2008. Inoltre- altro dato interessante- si registra una riduzione del 5,7% dei consumi energetici degli italiani (a fronte di una produzione energetica interna del 2,1%) principalmente in seguito al calo dei fabbisogni della produzione industriale e, in misura minore, ai trasporti. Crescono anche le importazioni nette di energia elettrica, mentre calano gli altri consumi, come combustibili solidi, gas naturale e petrolio.

Eppure a livello mondiale l’Italia sembra perdere qualche punto o, meglio, posizioni. Almeno secondo quanto riportato dall’indagine trimestrale “Renewable Energy Country Attractiveness Index” condotta da Ernst & Young e riguardante gli investimenti in energie rinnovabili in ben 30 Paesi. La Cina è in prima posizione nelle energie green su scala globale, mentre il nostro Paese è sceso al sesto posto, scavalcato dal Regno Unito che vanta del sostegno alle rinnovabili e degli investimenti nell’eolico offshore. Gli Stati Uniti, seppur leader da novembre 2006 a maggio di quest’anno, si sono distanziati di cinque punti, perdendo il primato. Fanno ingresso, poi, quattro nuovi Paesi: Corea del Sud, Romania, Egitto e Messico.

Intanto dall’Autorità dell’energia arrivano alcune proposte per favorire un maggiore (e intelligente) risparmio energetico.  In particolare, si legge nel documento DCO 43/10, si tratta di soluzioni per “promuovere gli investimenti in tecnologie più strutturali, che consentano cioè risparmi nelle bollette per molti anni, sostenere nel settore dei servizi energetici integrati modelli di business più efficienti e prevenire comportamenti speculativi nel mercato dei certificati bianchi”. Ciò in risposta agli obiettivi nazionali di risparmio di energia primaria e del cosiddetto “Pacchetto Clima Europeo 20-20-20 al 2020“.

In più, in un altro documento (DCO  44/10) l’Authority ha anche presentato alcune semplificazioni per poter accedere agli incentivi da parte di un ampio insieme di tecnologie, come: interventi sugli edifici per ridurre i consumi per riscaldamento e condizionamento, illuminazione efficiente delle gallerie e delle strade, modem a basso consumo e gruppi di continuità efficienti per il settore terziario. Ricordiamo che l’Autorità, recentemente, ha anche semplificato l’accesso agli incentivi per l’installazione di pompe  elettriche per l’acqua calda nelle abitazioni, fissato gli obiettivi di risparmio che i distributori di elettricità e gas devono conseguire nel 2011 (a favore dei consumatori finali) e ha stabilito il tariffario per i distributori in vista del nuovo obiettivo risparmio 2011 (superiore del 23% rispetto al 2010).


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L'autore

Gabriella Longo

E' laureata in comunicazione e multimedialità. Si occupa di ambienti multimediali per l'apprendimento. Segue l'evoluzione della tecnologia, in particolare nel suo rapporto con la divulgazione e con il racconto del mutamento della nostra società.


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