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Solare termico e solar cooling, sfide aperte

Scopriamo la tecnologia del solare termico.

Scritto da il 20 ottobre 2011 alle 9:05 | 1 commento

Solare termico e solar cooling, sfide aperte

Photo: flickr.com-julianb


La tecnologia del solare termico è matura, ma dal 2009 l’andamento del settore risulta in rallentamento. Le cause sono dovute a un quadro legislativo inadeguato, all’instabilità dell’incentivo del 55 per cento e alla scarsa conoscenza da parte del consumatore. Eppure per rendere il solare termico sufficientemente appetibile, basterebbe mettere in pratica le richieste degli industriali del settore.

Come funziona

Il pannello solare cattura l’energia che giunge dal Sole sulla Terra, utilizzandola per produrre acqua calda che può raggiungere una temperatura di 60/70 °C. L’acqua calda prodotta, accumulata in un apposito serbatoio, potrà essere impiegata per gli usi sanitari domestici e non. All’interno del solare termico rientra anche la tecnologia del solar cooling (raffrescamento solare) che permette di produrre freddo, sottoforma di acqua refrigerata o di aria condizionata, a partire dall’energia termica ricavata dai raggi del sole.

I numeri del mercato

Sergio D’Alessandris presidente di Assolterm, associazione italiana del solare termico, spiega così la diffusione del solare termico nostrano: “Nel 2010, il mercato si è attestato sui 490 mila metri quadrati, rappresentando il secondo mercato europeo dopo la Germania. Per quanto riguarda la capacità totale installata, abbiamo raggiunto i 2,7 milioni di metri quadrati installati, pari a quasi 2 GWth. Se però consideriamo l’installato pro capite, il panorama cambia completamenteperché la densità di impianti solari termici installati, ad oggi, in Italia si aggira intorno a 0,04 m2/abitante, al di sotto della media europea (0,06 m2/abitante). I dati dell’immediato futuro non appaiono incoraggianti, le ultime stime prevedono che il 2011 si chiuderà con un meno 10 per cento”.

L’incentivo ballerino

Attualmente l’incentivo è al 55 per cento, ma risulta instabile. “Ogni fine anno, numerose discussioni politiche hanno reso incerta la proroga di questo strumento per l’anno successivo. A ciò bisogna aggiungere che il periodo di diritto all’incentivo dal 2007 aoggi è stato portato da 3 a5 infine a 10 anni, riducendo progressivamente l’interesse dell’utente finale verso quest’opportunità”, commente Federico Musazzi di  Assotermica, associazione che rappresenta industrie produttrici di apparecchi e impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale. Dello stesso avviso è Sergio D’Alessandris, il quale aggiunge che la misura delle detrazioni fiscali al 55 per cento si è dimostrata debole in particolare nell’ultimo anno perché “in generale, un recupero fiscale è meno attrattivo di un incentivo in conto energia, anche a parità di valore complessivo. Inoltre vi sono alcuni utenti finali di importanza non trascurabile (ad esempio le Amministrazioni pubbliche) che non possono usufruire della detrazione”.

Esigenze di industriali e consumatori

Il Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili (Paner) prevede per il solare termico un obiettivo di 1,6 Mtep per il 2020, ossia passare in 10 anni da 0,04 m2/abitante a 0,4 m2/abitante. Secondo D’Alessandris “Con un quadro legislativo adeguato, e con un meccanismo di incentivazione efficace e appetibile per l’utente finale, dato il livello di irraggiamento del nostro territorio, potremmo tranquillamente raggiungere nel 2020, 1 m2/abitante per soddisfare i soli fabbisogni relativi alla produzione di acqua calda sanitaria. Insomma, molto è stato fatto ma tanto resta da fare”.

Simona Epifani della Equiron, società di consulenza e sviluppo di sostenibilità industriale, sottolinea la maggiore attenzione che il Governo dovrebbe rivolgere a una fonte matura come il solare termico che: “In Germania e Austria ha dimostrato dei risultati eccellenti e in Italia porterebbe dei risparmi importanti sulla bolletta dei cittadini. Bisognerebbe sensibilizzare i consumatori finali su questa fonte, con un conto energia termico di medio periodo, che dia la possibilità al consumatore di scegliere che impianto mettere. Ad oggi quando si parla di solare tutti pensano al fotovoltaico, nessuno al solare termico perché non è stato adeguatamente pubblicizzato ne incentivato”. L’Epifani  fa notare che in Italia già esistono aziende nostrane produttrici di  tecnologia solare termica, quindi si darebbe una spinta all’economia nazionale, a differenza del fotovoltaico dove, la maggior parte sono aziende estere che producono e poi vendono in Italia.

Prospettive future

Investire sembra la parola d’ordine. Ma le difficoltà degli industriali da un lato, e degli utenti finali dall’altro, sono intuibili perché mancano sicurezze. “La filiera industriale ha quindi formulato delle proposte operative di Conto energia termico (dovrebbe entrare in vigore dal a partire dal 1° gennaio 2012)  che premiano la produzione di energia rinnovabile e, sulla base del modello del fotovoltaico, premiano chi gestisce un impianto solare termico, con prelievi a valere sulla tariffa del gas. L’attenzione nello sviluppare questa proposta è stata quella di evitare il carico di oneri sulla bolletta stessa e su chi la deve pagare” conclude Musazzi.  Si aspetta fiduciosi, mentre nelle ultime settimane Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico,  ha dichiarato che i decreti attuativi per le fonti rinnovabili sono in dirittura d’arrivo.

 


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L'autore

Anna Simone

Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.


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