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Il sole sul tetto che scotta | Tekneco

Il sole sul tetto che scotta

Il solare termico viene definito il “gigante dormiente” per le sue grandi potenzialità ancora inespresse. Alcune ricette per il futuro.

Scritto da il 31 maggio 2011 alle 10:00 | 4 Commenti

Il sole sul tetto che scotta

È considerato la  Cenerentola delle rinnovabili, eppure le sue potenzialità sono enormi. È il solare termico che probabilmente per la sua povertà e la sua apparente semplicità è costantemente sottovalutato sia dagli operatori, sia dalle istituzioni. Eppure la mappa dei consumi energetici europei afferma che le sue potenzialità sono grandi. Il 49% dei consumi finali riguarda l’energia termica, di cui il 34% a bassa temperatura del quale il 61% è dovuto al settore residenziale. E probabilmente proprio in questi dati si trova il tallone d’Achille del solare termico che in uno scenario molto frammentato ha delle grandi difficoltà ad affermarsi. Grandi potenzialità, quindi, ma anche grandi incertezze visto che nel 2009 il mercato europeo è calato del 10% e i primi dati in arrivo dalla Germania per il 2010 danno un calo del 26% dovuto sia alla crisi economica, sia all’incertezza circa gli incentivi. A risentire della crisi sono stati in gran parte i sistemi domestici e di piccola taglia, i grandi impianti solari termici e quelli di solar cooling nel 2009 non sembrano aver manifestato flessioni, mentre per quan- to riguarda il quadro economico il solare termico nella UE27 ha registrato un giro d’affari di tre miliardi di euro e con 37.500 addetti a tempo pieno. «Il problema è che si è affrontata la questione del rapporto tra clima ed energia con una visione eccessivamente elettrocentrica– afferma Xavier Noyon, segretario generale dell’associazione europea per il solare termico, Estif. Come associazione stiamo proponendo un’etichetta energetica sugli impianti di riscaldamento nel loro complesso e non sulle singole componenti».

L’Italia con un totale di due milioni di metri quadri cumulativi installati è al quarto posto in Europa, ma il dato relativo all’installato pro capite è basso: 18 kWth ogni 1.000 abitanti contro i 280 dell’Austria e i 36 della Germania. «I numeri sulla densità dimostrano l’ampio potenziale di sviluppo che abbiamo in Italia, favorito dalle condizioni climatiche, ma ostacolato da un quadro legislativo poco coerente e frammentato– afferma la segretaria generale dell’associazione di categoria Assolterm, Valeria Verga. Al quale si deve aggiungere l’incertezza che c’è ogni anno sul 55% cosa che impedisce alle imprese del settore di pianificare gli investimenti». Per ovviare a ciò Assolterm sta proponendo un Conto Energia per il solare termico. «Sarebbe un contributo simile a quello del fotovoltaico, proporzionato all’effettiva produzione di calore– continua Valeria Verga. Gli impianti di una certa grandezza sarebbero monitorati con un contacalorie che trasmette i dati a un ente terzo, come il Gse, mentre per quelli più piccoli l’incentivo verrebbe assegnato su base tabellare secondo la producibilità presunta». In maniera analoga a quella del Conto energia per il fotovoltaico anche quello per il termico non ricadrà sullo Stato, ma dovrebbe essere finanziato tramite un’addizionale sulla bolletta del gas. Per quanto riguarda i segmenti più promettenti del solare termico nei prossimi anni il residenziale farà di sicuro la parte del leone, ma ci sono buone prospettive di sviluppo anche del solare termico nel terziario, specialmente nelle applicazioni di solar cooling che chiudono il cerchio fornendo il massimo del freddo durante le ore più assolate. Ossia quando serve.


Commenti

Ci sono 4 commenti.

  • carmelo zocco
    scrive il 12 giugno 2011 alle ore 17:59

    Gentili signori tecnici, giornalisti,redattori,a proposito del sole che scotta,é pur vero in quanto ho realizzato un impianto termico per riscaldamento a.s.Per la ristrutturazione del tetto della mia casa, ho provveduto a isolare in prima fase con pannelli in polistirene estruso tutta la copertura 180mq sormontato da argilla espansa della Deco 6cm medio spessore zavorrato da un massetto cementizio sulla cui superfice ho fatto scorrere 200ml di tubazione della Emmeti con barriera ossigeno.Il tutto ricoperto con finitura cementizia e posa piastrelle con tono di colore scuro in kress unica pasta con ricerca apposita e a basso costo in quanto questo colore è in disuso.Ho realizzato per cosi dire un tetto attivo e termoisolato. capacità produttiva 180 lt di acqua sanitaria ogni 3ore temperatura rilevata ca 55G°C. Ringrazio il sig Pellegrini della SPT Science Park per il suo trattato su Tekneco energia sostenibile.Per chi vuole investire sul recupero energetico cè da provare , a voi,grazie. saluti Carmelo Zocco da Pachino SR.

  • Giovanni Pauletig
    scrive il 14 giugno 2011 alle ore 18:13

    Buona sera. Sono il per. ind. Pauletig Giovanni di Cividale del Friuli, libero professionista termotecnico , esperto CasaClima. In 40 anni di professione non ho mai sentito o avuto modo di vedere un sistema "tetto attivo" solare termico come quello che Lei ha descritto. Le chiedo cortesemente la possibilità di un contatto per avere maggiori informazioni sull'impianto da Lei realizzato, che sarei pure disposto a venir a vedere. In ogni caso le faccio i complimenti e le auguro "buon impianto solare". Cordiali saluti Giovanni Pauletig. cell. 392 9858084

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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