rivoluzione energetica
Rinnovabili, sarà boom per i mercati emergenti
A favorire la rapida corsa delle fonti pulite sarà la grande fame di energia di questi Paesi. E' quanto emerge dal recente rapporto Global Data
L’Europa è la capofila della rivoluzione energetica globale, grazie anche agli ambiziosi obiettivi al 2020 che obbligano gli Stati membri al raggiungimento del target del 20% di consumi coperti dalle fonti rinnovabili. A spingere questa svolta, oltre che le ragioni ecologiche e ambientali, è anche la volontà di diversificare il mix energetico europeo, oggi troppo legato alle importazioni di combustibili fossili dai Paesi esteri (Russia e Medio Oriente su tutti).
Diverse sono le motivazioni, invece, che favoriscono gli investimenti nelle fonti pulite dei Paesi emergenti (India, Messico, Cina, Sud Africa, Russia, Brasile e Indonesia): come ha rilevato un recentissimo rapporto Global Data, qui le tecnologie green sono spinte soprattutto dalla fame di energia di economie in continuo tasso di sviluppo, al contrario del Vecchio Continente.
In termini di consumo globale di energia, la quota di fabbisogno complessiva delle sette nazioni considerate dovrebbe infatti passare dal 36% nel 2011 al 42% nel 2020. L’espansione delle rinnovabili in questi Paesi inoltre, dovrebbe essere molto più rapida rispetto a quanto si pensava fino a poco tempo fa: proprio nel 2020 la capacità delle fonti pulite installata nelle economie emergenti dovrebbe arrivare a 403 GW, quasi triplicando i 127 GW del 2012, per un tasso di crescita annuale del 14,1%. Una crescita talmente veloce che dovrà per forza essere sostenuta da massicce dosi di incentivi statali che, invece, in Occidente tenderanno verso l’azzeramento.
Dei sette Paesi presi in esame, la Cina dovrebbe fornire il maggior contributo, grazie al boom del settore eolico, di cui già oggi il gigante asiatico è leader a livello mondiale in termini di potenza installata. L’energia del vento cinese dovrebbe passare dai 62 GW del 2011 ai 195 GW nel 2020, rappresentando oltre i due terzi delle rinnovabili installate nel gigante asiatico (274 GW).
Più diversificata sarà la strategia verde dell’India, che tenterà di sfruttare le sue enormi potenzialità nell’idroelettrico, solare, biomasse e biocarburanti, raggiungendo i 78 GW entro la fine del decennio contro i soli 20 GW del 2011. Numeri monstre, che spiegano perché le attenzioni degli operatori occidentali delle rinnovabili siano concentrate su questi mercati (anche per effetto del rallentamento dell’Europa), tanto che tutti i piani aziendali fanno esplicito riferimento alla necessità di strategie di internazionalizzazione.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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