FINANZIAMENTI
Rinnovabili, occorre spendere meglio i fondi europei
La Corte dei Conti Ue bacchetta gli stati membri: i fondi 2007-2013 non hanno aiutato l'Europa a raggiungere i suoi target
Quello dell’utilizzo dei fondi europei è un problema noto, soprattutto in Italia: il nostro Paese, in particolare a livello regionale, ha ricevuto negli anni fondi per miliardi di euro, che però non è riuscito a spendere soprattutto per lungaggini e intoppi burocratici. Come ha però messo in evidenza la Corte dei conti Ue nella sua valutazione per il periodo 2007-2013, il problema non riguarda soltanto la Penisola ma un po’ tutto il Vecchio Continente e, in particolare, un settore che ci interessa da vicino, quello delle energie rinnovabili.
La tesi dei giudici europei è che i fondi europei in questo campo vadano spesi meglio. “Gli Stati membri dell’Ue si sono prefissati obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili che potranno essere sostenuti in maniera significativa dai fondi Ue solo apportando miglioramenti alla gestione dei programmi di spesa – ha detto Ladislav Balko, il membro della Corte responsabile della relazione, sottolineando che “la Commissione europea deve anche accertarsi che i programmi che vengono finanziati negli Stati membri siano efficienti”. Nel suo esame, la Corte dei Conti Ue non ha riscontrato significativi sforamenti dei costi o ritardi e le strutture di produzione di energia rinnovabile erano installate e operative. Tuttavia, i risultati in termini di produzione energetica non sono stati sempre raggiunti o non sono stati adeguatamente misurati.
In particolare, secondo i tecnici Ue l’efficacia complessiva del sostegno dei fondi di coesione ai progetti di produzione di rinnovabili, circa 4,7 miliardi di euro per il periodo 2007-2013 , “è stata modesta” rispetto agli obiettivi Ue di consumo del 20% di energia da fonti verdi per il 2020, “in quanto l’efficacia rispetto ai costi non è stata il principio-guida nella pianificazione e nell’attuazione dei progetti”. In effetti, lo sviluppo delle fonti pulite europee è stato sinora molto più legato agli incentivi messe in campo dai 27 Paesi membri piuttosto che ai fondi comunitari, che perlopiù hanno privilegiato la ricerca e sviluppo.
Ora però, dato che l’incentivazione alle energie verdi è sulla via del declino in tutti la Ue, sarà d’obbligo utilizzare al meglio i finanziamenti comunitari. E Horizon 2020, il programma europeo 2014-2020, ha destinato ben 5,4 miliardi proprio alla promozione di queste risorse.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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