Solare e ricerca Ue
In Italia si testa il fotovoltaico del futuro
ESTI, il laboratorio di ricerca italiano appena rinnovato, diventerà il riferimento della ricerca Ue dedicata alle tecnologie solari più promettenti
Il fotovoltaico riveste un’importanza strategica per le energie rinnovabili. La pensa così la Commissione europea, che lavora perché il suo potenziale a lungo termine raggiunga una maggiore efficienza. A oggi, con un investimento inferiore a 1.500 euro per kilowatt, è decisamente redditizio guardare a un futuro prossimo in cui puntare a superare, in termini di efficienza media, il 60% rispetto al 14% delle celle fotovoltaiche attuali.
Il lavoro comunitario per raggiungere questo obiettivo passa attraverso il settore della ricerca e, in pratica, dai laboratori. A questo proposito va segnalata l’inaugurazione, giusto qualche settimana fa, dei nuovi laboratori in Italia, presso l’ESTI (European Solar Test Installation) a Ispra, in provincia di Varese: la struttura, così rinnovata, è destinata ad avere un ruolo di riferimento a livello comunitario per la verifica delle tecnologie proposte e per far sì che le più promettenti, proprio grazie alla ricerca, passino da oggetto di sperimentazione a realtà da avviare a livello commerciale.
In particolare, come si legge nel sito web dedicato, «ESTI è un laboratorio europeo di riferimento per la verifica della potenza e l’energia generazione di dispositivi fotovoltaici attraverso lo sviluppo di metodi sperimentali adatti per standardizzazione internazionale». Sorge presso il sito del Joint Research Centre, il servizio scientifico interno della Commissione europea, ed è parte integrante della Renewable Energy Unit dell’Istituto europeo di Energia e Trasporti.
Bruxelles dimostra di crederci molto sulle potenzialità di ESTI: per questo ha investito 3 milioni di euro nella dotazione di spazi e attrezzature. Ma è un investimento sicuro, grazie al bagaglio di esperienza che può vantare la struttura: qui, infatti, nei primi anni Ottanta del secolo scorso venivano condotti test sull’affidabilità del fotovoltaico. Già allora la Commissione Ue finanziò la fase pilota dei sistemi fotovoltaici terrestri, supportando così un mercato, quello appunto europeo, il cui valore l’anno scorso si è attestato tra i 20 e i 25 miliardi di euro.
Pienamente accreditato secondo la norma ISO 17025 per la taratura dei dispositivi fotovoltaici, il laboratorio ESTI ha esperienza su una grande varietà di tecnologie fotovoltaiche: dal silicio mono e multicristallino, al film sottile fino ai sistemi a concentrazione e al fotovoltaico organico.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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marco margheri
scrive il 25 luglio 2013 alle ore 11:54
la cosa mi fa un immenso piacere, prima o pio (anche i più cocciuti) si renderanno conto che la migliore via del futuro energetico è questa qua, lo devono capire tutti, la considero la migliore, personalmente. se fatta a modino però, non si può mica radere una foresta di alberi secolari per fare una distesa di pannelli fotovoltaici, sarebbe uno scempio bello e buono, e neppure ficcare i pannelli fotovoltaici su edifici di interessi storico e artistico, su edifici moderni, si però, o su capannoni industriali. c'è sempre modo e modo di fare le cose