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Energia solare

Rinnovabili, fotovoltaico: servono nuove politiche

La richiesta di una maggiore attenzione al solare arriva dalle tre maggiori associazioni di categoria, che hanno inviato una lettera aperta al ministro Zanonato

Scritto da il 31 gennaio 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Rinnovabili, fotovoltaico: servono nuove politiche

Il fotovoltaico deve ritornare al centro delle politiche pubbliche nazionali, pur senza tornare alla stagione degli incentivi, che si è ormai definitamente conclusa nel 2013. Lo hanno chiesto in una lettera aperta al ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, i responsabili delle principali associazioni di categoria a livello nazionale: Emilio Cremona, presidente di Anie/Gifi, Agostino Re Rebaudengo, presidente di Assorinnovabili e Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato Ifi.

La lobby del solare, innanzitutto, prende le mosse dai risultati ottenuti in questi anni: «Tra il 2008 e il 2013 il costo della tecnologia fotovoltaica si è ridotto del 72% e ora siamo nelle condizioni di valutare l’installazione di impianti senza sostegni. Certo, le aziende del settore sono consapevoli che in alcune fasi i fondi potevano essere gestiti in maniera più lungimirante ed efficiente, ma a chi dice che il Conto Energia e gli altri incentivi alle rinnovabili sono stati un fallimento rispondiamo con i numeri».

Secondo le tre associazioni, nel 2013 la corsa del fotovoltaico e delle altre rinnovabili ha permesso un risparmio sulla fattura energetica del Paese è stato di 9 miliardi di euro. Nel 2014, secondo l’Unione Petrolifera, la fattura energetica potrebbe subire un’ulteriore flessione di 1,7 miliardi rispetto al 2013 in conseguenza della crescita delle rinnovabili. Inoltre, nel 2013 il prezzo dell’energia scambiata nel mercato è diminuito fino al 26% soprattutto nelle ore di punta, mentre i prezzi medi di vendita hanno registrato in tutte le zone geografiche un diffuso calo.

Decisamente più azzardato e discutibile è invece il calcolo proposto dalle tre associazioni sul peso degli incentivi: «Ogni italiano contribuisce con 112 euro all’anno alla spesa per il fotovoltaico. Cioè 9 euro al mese, 30 centesimi di euro al giorno. Al contrario in Italia nel 2012 per il mercato dei giochi d’azzardo sono stati investiti 94 miliardi di euro, oltre 1600 euro pro-capite, ai quali si aggiungono i costi sociali e sanitari stimati annualmente in 6,6 miliardi di euro». Peccato però che nessuno obblighi gli italiani a investire nei giochi d’azzardo e nelle lotterie, mentre gli incentivi a solare e rinnovabili arrivano direttamente sulla bolletta elettrica, senza possibilità alcuna di scelta. Anzi, la grande maggioranza degli italiani ignora persino l’esistenza di questo incentivo, dunque il paragone con i giochi d’azzardo fatto dalla lobby del fotovoltaico è quantomeno “azzardato”.

 Per quanto riguarda il futuro, i sostenitori del solare chiedono al Governo « un confronto per definire un percorso stabile di medio/lungo termine che garantisca la ripresa economica del Sistema Paese;  individui nuovi obiettivi al 2030 per energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni nocive;  programmi un’espansione efficiente delle infrastrutture necessarie. Solo attraverso la promozione di tecnologie pulite, rinnovabili e sostenibili nonché di infrastrutture di rete innovative si generano investimenti, si creano posti di lavoro, competitività ed indipendenza energetica».


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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