Analisi
Per le rinnovabili il 2015 dovrà essere un anno di scelte
Dopo un 2014 con molte ombre e poche luci, in particolare sul fronte normativo, gli operatori sperano che nel nuovo anno siano adottati provvedimenti che possano rilanciare il comparto
Il 2014 è stato un anno abbastanza preoccupante per il mondo delle rinnovabili, in particolare modo a causa delle scelte normative. Lo Spalma incentivi, in particolare, ha dato luogo a un contenzioso che vede contrapposto lo Stato ai principali operatori delle fonti pulite italiane, tanto che nel 2015 è atteso un pronunciamento dell’Europa che potrebbe anche sconfessare la scelta dell’Esecutivo. Proprio sul finale d’anno, poi, è arrivata la beffa per i consumatori di pellet, con l’innalzamento dell’Iva dal 10 al 22%, che permetterà allo stato di racimolare 96 milioni di euro ma che costerà, secondo le stime, ben 50 euro a famiglia.
Qualche provvedimento positivo, a dire il vero, è anche arrivato, primo tra tutti la proroga delle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica e la ristrutturazione edilizia. Molto importanti, anche in prospettiva futura, sono stati i provvedimenti varati sui Seu e i sistemi di accumulo, che potrebbero servire a rilanciare il fotovoltaico italiano, mai come nel 2014 apparso in crisi di numeri, specialmente sul fronte grandi impianti. Che anno potrebbe essere il 2015? Innanzitutto si spera un anno senza più provvedimenti a sorpresa, fatti senza consultare gli operatori e per questo destinati a destabilizzare il mercato. In questo senso, il calo del prezzo del petrolio potrebbe avere paradossalmente l’effetto di favorire le rinnovabili: con le bollette energetiche meno care, infatti, dovrebbe calare l’enfasi e la spinta a interventi “retroattivi” e punitivi sulle fonti rinnovabili, che in prospettiva potrebbero persino riuscire a strappare altri fondi. È il caso, ad esempio delle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (eolico, biomasse, ecc), i cui fondi attuali sono attesi in esaurimento nel 2015 e che dovranno in qualche modo essere sostenute, se si vorranno raggiungere gli obiettivi europei al 2030. Ma più che a nuovi finanziamenti e nuove leggi, quello che potrebbe veramente servire agli operatori del settore Fer è una semplificazione normativa, che aiuti anche i semplici cittadini a uscire dal dedalo di sovrapposizioni normative e territoriali (come racconteremo su Tekneco 18). Una promessa che era stata fatta dal Governo Renzi al tempo del varo dello Spalma incentivi ma che, per ora, non è stata tramutata in atti concreti.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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