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Pellet, l’aumento passa e divampa la polemica

Approvata in via definitiva la Legge di Stabilità e l’emendamento per l’aumento dell’IVA per il pellet dal 10 al 22%. Critiche le associazioni

Scritto da il 23 dicembre 2014 alle 10:37 | 7 Commenti

Pellet, l’aumento passa e divampa la polemica

Alla fine arrivò l’aumento. È l’incremento dell’Iva sul pellet che passa così dal 10% al 22%. Si concretizza così quanto già segnalato da Tekneco nei giorni scorsi, dopo che sembrava definitivamente tramontata l’ipotesi, nel giro di una manciata di giorni. A passare è l’emendamento 3.4111 presentato dal Governo giusto sabato scorso e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato.
Non è servito l’appello in una nota congiunto del coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) e Aiel (Associazione energia dal legno) per scongiurare quello che, a loro opinione, è un «tentativo di penalizzare il pellet in modo ingiustificato», da cui ne consegue «il danno alle famiglie, alle imprese del settore e a questa preziosa componente della termica rinnovabile» che «avrebbe effetti gravissimi».
Free e Aiel segnalano anche come il provvedimento andrebbe a toccare gli oltre 2 milioni di famiglie che in Italia usano il pellet per riscaldare le case «spendendo meno e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi a livello europeo in termini di energia termica rinnovabile. Il pellet è prodotto da legno vergine di origine forestale, e come tutti i prodotti legnosi è sottoposto alle regole della due diligence previste dall’Unione Europea che impongono la tracciabilità della materia prima fin dalle sue origini».
Anche Federconsumatori giudica «Intollerabile la decisione», rimarcando il danno per le famiglie che utilizzano questa materia prima per riscaldamento. «Il Governo con una mano dà e con l’altra è sempre pronto a togliere. Così si lamentano i cittadini che si stanno rivolgendo ai nostri sportelli allarmati per il provvedimento Con l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, l’aggravio sarà di circa 50 Euro a famiglia».
Voci contrarie alla decisione dell’aumento Iva per il pellet arrivano anche dalla politica: secondo la capogruppo alla Camera di Area popolare (Ncd-Udc), Nunzia De Girolamo «il Governo non può pensare di approvare misure simili con il solo obiettivo di fare cassa senza pensare alle conseguenze di scelte tanto scellerate». E chiede all’Esecutivo di rivedere la propria posizione in merito «a tal fine, presenterò un ordine del giorno alla Stabilità affinché il governo intervenga con provvedimento che blocchi dal 2015 questa assurda tassa». Lorenzo Dellai (Democrazia Solidale) in una nota afferma che «L’abnorme aumento dell’Iva sui pellet inserito dal Governo nella legge di Stabilità al Senato è un incomprensibile errore, ormai purtroppo non superabile nella terza lettura alla Camera, che penalizzerà certamente le popolazioni di montagna e non aiuterà il miglioramento delle condizioni dell’ambiente. Mi auguro che il governo provveda al pià presto a verificare e modificare questa scelta».


Commenti

Ci sono 7 commenti.

  • Michele sottile
    scrive il 29 dicembre 2014 alle ore 20:05

    Maledetti cattivi politici.....Parassiti e ladri ...ladri....con quale coraggio mettono in campo un simile provvedimento , del resto di cosa ci meravigliamo , questa Italia non mi piace ...

  • mari rossi
    scrive il 01 gennaio 2015 alle ore 12:38

    Qusta mossa serve a far arricchire ancora di piu i petrolieri, ormai caldaie e stufe a pellett hanno preso il sopravento su quelle a gasolio o altro, mi sa tanto che di questo passo si avvicina un'altra marcia su Roma.

  • Piero
    scrive il 02 gennaio 2015 alle ore 22:23

    Oltre al danno e alla beffa... Loro pensano che aumentando l'IVA entrano nelle casse dello stato 96 milioni di €. Si sbagliano cari signori , ma sono certo che entreranno MOLTO DI MENO , perché DIMINUIRANNO CERTAMENTE I CONSUMI , andando così a togliere lavoro e commercializzazione chi è nel settore, hanno fatto la PORCATA PIÙ VERGOGNOSA DELL ' ANNO,

  • Marco
    scrive il 03 gennaio 2015 alle ore 19:16

    Come al solito ci troviamo a politici incapaci di fare il proprio lavoro. Cercano Euro nel più semplice modo possibile, sono talmente ignoranti che non possono fare altro che tassare quello che ancora non è stato al massimo e ovviamente a scapito della classe sociale medio bassa. Con questa legge di stabilità dei ricchi e instabilità dei poveri, hanno dato una mano ai loro amici petrolieri e dato schiaffi alla gente comune che dovrebbe entrare a Roma e prendere a pedate quei parassiti che siedono su poltrone d'oro. Si era già capito che il Sig. Renzi è un fantoccio dalle belle parole e dai pochi fatti figlio della politica marcia degli ultimi 30 anni.

  • Fabio
    scrive il 04 gennaio 2015 alle ore 15:31

    Scrivo a nome di diverse persone a Sassari una convenzione di pellet con l'aumento dell'iva viene a costare 5,40 è troppo .ci sono già famiglie che stanno rinunciando a comprarlo rimanendo al freddo. Stiamo facendo la fine della Grecia

  • Alessandro
    scrive il 05 gennaio 2015 alle ore 21:08

    Si devono vergognare maledetti ladri infami tutelano solo loro stessi, non bisogna più neanche perdere tempo a votarli dovrebbero semplicemente cadere nello stesso caos e miseria che creano continuamente con queste leggi schifose e demenziali! Perché non tagliano questi maledetti stipendi da politici visto che ormai è palese che il popolo SOVRANO lo chiede da tempo! Vergogna e tt a casa schifosi maledetti!

  • francesca
    scrive il 09 gennaio 2015 alle ore 20:10

    Vergognosi!!!!pensassero veramente a tagliare i suoi stipendi! Caro Renzi sei stato una vera delusione, aumenti pure un bene primario e ti lavi la bocca con gli 80€ al mese! Ti farei vivere come un normale cittadino,che ha fatto sacrifici x garantirsi un po di caldo acquistando una stufa a pellet...e voi che fate??? Aumentate il pellet!!! Ladri e vigliacchi!

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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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