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L’era del 5° Conto energia più breve del previsto? | Tekneco

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L’era del 5° Conto energia più breve del previsto?

La versione definitiva del provvedimento ha recepito soltanto in minima parte le richieste degli operatori. I fondi rischiano di esaurirsi nel 2013

Scritto da il 19 novembre 2012 alle 8:30 | 1 commento

L’era del 5° Conto energia più breve del previsto?

Photo: Chintermeyer, Flickr


Il 27 agosto ha preso ufficialmente il via il quinto Conto energia, ma appare probabile che, così come i precedenti regimi di incentivazione, la storia di questo sistema sia destinata a durare ben poco, molto probabilmente neppure un anno.

Ma andiamo con ordine: a metà luglio, dopo mesi di annunci, bozze e polemiche, Il Governo Monti ha varato l’atteso decreto che ha riformato il sistema di aiuti pubblici a sostegno del solare italiano. Rispetto alla prima versione della riforma che avevamo descritto nel numero precedente di Tekneco, l’Esecutivo – come avevamo previsto – ha accolto soltanto alcune delle modifiche avanzate dalle associazioni di categoria e dagli enti locali, ma l’impianto complessivo è stato sostanzialmente confermato.

In particolare, non è stata recepita la richiesta di innalzare la soglia per l’accesso al Registro: il quinto Conto energia stabilisce, infatti, che soltanto i titolari di impianti sotto i 12 kW di potenza siano liberi di richiedere l’accesso agli incentivi senza bisogno di altre formalità burocratiche. Tutte le installazioni con caratteristiche superiori, invece, devono iscriversi a uno speciale registro predisposto dal Gse (Gestore dei servizi energetici) e potranno accedere ai sussidi soltanto dopo l’effettiva inclusione in un’apposita graduatoria, che terrà conto di determinate priorità.

L’unica novità introdotta dalla versione definitiva del nuovo Conto energia è che potranno evitare l’iscrizione al Registro i possessori di impianti fotovoltaici tra 12 e 20 kW, a patto di accettare una tariffa incentivante decurtata del 20%, e i titolari di installazioni fino 50 kW realizzate in sostituzione dell’eternit. Tradotto in parole povere questo significa che soltanto i piccolissimi impianti potranno beneficiare automaticamente del sostegno statale mentre tutti gli altri, viste anche le limitate risorse economiche messe a disposizione dal Governo, rischiano di restare senza incentivi.

L’obiettivo del nuovo Conto energia, d’altronde, è anche quello di favorire i piccoli impianti integrati ed evitare le grandi installazioni solari, molto diffuse soprattutto al Sud. Gli investitori, in ogni caso, dovranno abituarsi a tariffe drasticamente ridotte, in misura persino superiore rispetto a quanto stabilito dalla prima bozza del provvedimento: in confronto al quarto Conto energia, il calo degli incentivi va dal -50% per gli impianti residenziali al -75% per le grandi installazioni a terra, con incentivi che diminuiranno di semestre in semestre.

Per compensare questo taglio sono stati introdotti bonus per la rimozione dell’eternit e per il Made in Europe: gli impianti fotovoltaici fino a 20 kW che andranno a sostituire i tetti in amianto beneficeranno di un premio aggiuntivo di 30 euro a Mwh fino a tutto il 2013, di 20 euro fino al 2014 e di 10 euro/MWh dal 2015 in poi. Chi sceglierà di dotarsi di un impianto fotovoltaico con pannelli certificati come “Made in Ue” avrà diritto a un bonus di 20 euro/MWh, che poi scenderà a 10 euro per il 2014 e a 5 euro nel 2015.

Il problema principale è che, allo stato attuale, appare molto difficile che il nuovo Conto Energia possa raggiungere queste date ma, al contrario, è assai probabile che termini la sua corsa già nella prima metà del 2013. Il quinto Conto Energia, infatti, non prevede un finanziamento illimitato al solare fotovoltaico ma, al contrario, dispone che la spesa statale per il sostegno al settore non possa superare quota 6,7 miliardi di euro l’anno. Una volta raggiunta questa cifra, secondo il Governo entro i prossimi 5 semestri, scatterà il blocco del regime incentivante, ossia non saranno mai più sussidiati nuovi impianti.

Il problema della scarsità di risorse nasce dal fatto che il Governo, spinto dalle pressioni delle associazioni di categoria, ha commesso l’errore di concedere un ultimo scampolo di vita al quarto Conto Energia, che assicurava tariffe ben più remunerative rispetto al successivo regime di sostegno. Il nuovo Conto Energia è entrato infatti in vigore soltanto il 27 agosto, 45 giorni dopo il 12 luglio 2012, data in cui il Gse ha comunicato il superamento del tetto di 6 miliardi di ero l’anno di spesa. Inevitabilmente produttori, Epc contractor e privati investitori hanno scatenato una vera e propria corsa all’installazione, così da allacciare alla rete i propri impianti entro il 27 agosto e godere delle tariffe del quarto Conto Energia.

I dati del contatore fotovoltaico del Gse, che aggiorna in tempo reale la spesa per il fotovoltaico, hanno confermato che nei 45 giorni di interregno il conto del solare italiano è salito a quota 6,15 miliardi di euro l’anno. Di fatto il nuovo Conto Energia partito a fine agosto può contare su una dotazione di soli 550 milioni di euro, dal momento che i generosissimi incentivi assegnati in passato non possono essere più ritoccati.

Considerato anche il progressivo décalage delle tariffe di semestre in semestre, è ragionevole pensare che il quinto Conto Energia abbia risorse sufficienti soltanto per pochi mesi, probabilmente soltanto sino al primo semestre 2013. Dopo questa data il fotovoltaico italiano, in teoria, dovrebbe trovarsi senza fondi, a meno che il Governo decida di finanziare ulteriormente il settore. Ma questa eventualità, dato la difficilissima congiuntura economica e di bilancio, appare ora molto difficile da ipotizzare. Più probabile che, una volta terminate le scarse risorse del quinto Conto, si studi una qualche forma di aiuto indiretto. Ma il futuro per il fotovoltaico nazionale, questo è certo, appare molto in salita rispetto al recente passato.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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