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Il bivio delle utilities

Le utilities europee sono di fronte a delle scelte imposte dalla trasformazione dei mercati energetici. Enel è in buona posizione

Scritto da il 08 maggio 2015 alle 23:23 | 0 commenti

Il bivio delle utilities

I cambiamenti climatici esistono e anche la discussione da parte dei negazionisti oggi si è spostata dal negarne l’esistenza e metterne in dubbio le cause umane. In questo quadro anche le utilities vanno in ordine sparso come è emerso dal recente rapporto “Flicking the switch: are electric utilities prepared for a low carbon future” realizzato da CPD, Carbon Disclosure Project, una Ngo internazionale e che si è occupata di come le utilities europee stanno affrontando il tema dei cambiamenti climatici. Il quadro su come queste utilities stiano iniziando ad affrontare i costi e le opportunità legati al cambiamento climatico è alquanto variegato e vede la nostra Enel in una discreta posizione, quarto posto generale, grazie soprattutto alle rinnovabili. «Il buon risultato è stato determinato dall’impiego di rinnovabili (in terza posizione a livello europeo) e dalla positiva performance globale nell’ambito del rischio idrico e del carbon risk», afferma il rapporto di Cdp, che mette in luce, invece, il fatto che molte utilities europee non sono in grado di rispondere sia all’evoluzione della regolamentazione, sia ad adattare i propri modelli di business ai futuri assetti legislativi comunitari.

I parametri utilizzati da Cdp sono anche di carattere ambientale poichè: «essi potrebbero avere -spiega il rapporto – un impatto significativo sui conti delle varie compagnie, in un mercato altamente regolato e in cui l’Ue si pone l’obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 (e dell’80% entro il 2050) rispetto ai livelli del 1990». E sono fattori problematici anche che gli obiettivi europei. «Per raggiungere l’obiettivo entro il 2030 oltre il 45% della produzione elettrica a livello europeo dovrà provenire da energie rinnovabili (crescendo del 25% rispetto al 2013); inoltre, l’impiego del gas naturale dovrà sopravanzare quello dei combustibili inquinanti. – prosegue il rapporto – Sarà, inoltre, necessario lo sviluppo di un rinnovato sistema europeo di emission trading con un carbon price più alto rispetto a quello odierno, nell’ambito della direttiva Ue Ets».

Per quanto riguarda la rappresentatività il report Cdp include le aziende che producono l’80% di energia elettrica a livello europeo e fornisce informazioni in merito alla loro vulnerabilità nei confronti della variazione del prezzo della CO2, il rischio idrico a cui sono esposte e la capacità di beneficiare delle rinnovabili.

«Cdp fornisce agli investitori – afferma Paul Dickinson, Ceo di Cdpuno strumento di analisi specifico per valutare le utilities sugli aspetti di sostenibilità. Le realtà in cima alla classifica sono caratterizzate da una minore dipendenza dai combustibili fossili, e si stanno concentrando sullo sviluppo di fonti energetiche pulite. Queste società sono presenti nei portafogli dei maggiori fondi istituzionali del mondo e il modo in cui si stanno adeguando alla regolamentazione e in cui stanno implementando nuove tecnologie energetiche avrà un impatto sulle scelte di investimento future».

«La ricerca – conclude James Magness, head of investor research di Cdp- fornisce informazioni rilevanti per gli investitori, in un momento in cui il settore delle utilities sta attraversando significative trasformazioni. È stata pensata, infatti, appositamente per consentire una valutazione puntuale degli aspetti ambientali nelle loro decisioni».


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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