Energia solare
Per il Conto energia è arrivata l’ora dei saluti
Il costo del sistema d’incentivazione che ha accompagnato la crescita del fotovoltaico nazionale ha raggiunto quota 6,7 miliardi di euro annui e scadrà definitivamente il 6 luglio
Per il fotovoltaico nazionale il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: giovedì scorso il Gse ha comunicato il definitivo raggiungimento di quota 6,7 miliardi di euro annui di spesa pubblica per il sostegno al fotovoltaico nazionale, ossia il regime d’incentivazione del Conto energia. La notizia non è solo contabile, perché la legislazione prevede che al superamento di questa soglia l’incentivazione diretta al solare abbia definitivamente termine.
In realtà il Conto energia avrà ancora un breve scampolo di vita, per esattezza sino al 6 luglio 2013: sino a quella data i titolari degli impianti allacciati alla rete potranno presentare domanda per ottenere i sussidi statali. E successivamente? L’unica certezza, per ora, è rappresentata dalla possibilità per i privati di poter usufruire delle detrazioni fiscali del 50% (prorogate sino a fine 2013) per le spese sostenute per l’impianto e dello scambio sul posto.
Molte aziende sostengono che la combinazione di queste due formule assicuri buoni ritorni dagli investimenti, ma il vantaggio appare molto legato alla percentuale di autoconsumo dell’energia prodotta e alla latitudine dell’impianto. Ancora più nebuloso è il futuro per le taglie più grandi, che sono appese all’evoluzione delle normative e delle agevolazioni per i sistemi diretti di autoconsumo, su cui è in corso una diatriba tra operatori e Aeeg.
Quel che è certo è che le cinque versioni del Conto energia hanno lasciato all’Italia un patrimonio di ben 531.242 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW, che assicurano circa il 7% della domanda elettrica nazionale.
Lo sviluppo, come abbiamo visto, non è stato certo a costo zero ma, secondo un sondaggio demoscopico Ispo commissionato da Anie/Gifi, la maggioranza degli italiani (61%) non è a conoscenza del fatto che tutti i cittadini contribuiscano in prima persona al finanziamento delle energie rinnovabili attraverso una quota in bolletta, mentre il 25% dichiara di sapere della quota senza essere in grado di quantificarne la cifra.
Il giudizio degli intervistati sul rapporto costo-benefici degli investimenti finora fatti nel settore è positivo per quasi un terzo (32%), con benefici ottenuti fino a questo momento ritenuti inferiori ai costi sostenuti, mentre una medesima percentuale considera il rapporto in parità. In generale, comunque, oltre l’80% degli intervistati ritiene il solare la fonte più pulita sulla quale puntare, valore che rende ottimisti su un futuro di questa tecnologia anche dopo la fine degli incentivi.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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