Energia solare
Fotovoltaico, l’investimento si recupera in 8 anni
Grazie alle detrazioni del 50%, allo scambio sul posto e al risparmio in bolletta, per i privati è conveniente investire nei pannelli solari
Come abbiamo scritto più volte in passato, il fotovoltaico italiano non può più contare da luglio sugli incentivi del Conto energia, il regime di incentivazione che in questi anni ne ha garantito l’impetuoso sviluppo. Al suo posto, ma solo per i privati, è nato una sorta di sistema di sostegno indiretto: fino al 31 dicembre 2013 chi decide di installare un impianto fotovoltaico ha diritto ad accedere alle detrazioni del 50% (36% dal 2014).
Concretamente questo significa che il 50% del costo sostenuto per l’acquisto e l’installazione dell’impianto è restituito sotto forma di sconto fiscale in 10 anni. La domanda che tutti i potenziali interessati al solare si pongono è se questo sistema sia oggi conveniente o meno. La risposta è sì, secondo una simulazione proposta dal sito Energado.com.
Il portale fa riferimento a un tipico impianto residenziale da 3 kW, che costerebbe circa 9.000 euro comprensivi di Iva. Altre spese sono quelle di manutenzione straordinaria (250 euro ogni 10 anni) e ordinaria (50 euro all’anno), più altri 250 euro per l’allaccio. Altri assunti sono quelli di un costo dell’energia dalla rete di 0,22 euro a kWh, in tendenziale aumento del 4% annuo e un decadimento della prestazione pannelli dello 0,9% annuo.
Un impianto fotovoltaico di questo tipo innanzitutto garantirebbe al proprietario le detrazioni fiscali stabilite dall’attuale normativa, dunque nel caso esaminato circa 450 euro annui per un decennio. Un altro vantaggio che si considera poco è il risparmio in bolletta garantito dall’utilizzo dell’elettricità generata dai pannelli in luogo di quella acquistata dai tradizionali fornitori: si tratta di un risparmio di 410 euro, in tendenziale aumento anno su anno proprio per la probabile crescita del costo dell’energia. Infine, almeno altri 100 euro annui sarebbero garantiti dallo scambio sul posto, il meccanismo di compensazione del Gse che remunera l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico non direttamente autoconsumata.
Secondo la stima, il ritorno dell’investimento di un impianto residenziale è di circa 8 anni : in 20 anni di vita dei pannelli il guadagno, al netto dall’investimento, sarebbe quasi 10.000 euro, che diventerebbero quasi 15.000 in 25 anni. Il limite di questi calcoli, ovviamente, resta sempre lo stesso: in questo periodo di crisi non sono molte le famiglie a poter destinare 9.000 euro ai consumi energetici. Nuove formule di finanziamento bancario, perciò, sono d’obbligo per rilanciare la vitalità del fotovoltaico nazionale.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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