Fotovoltaico, gli aspetti da monitorare per un’elevata efficienza
Come capire se l'impianto viene montato in maniera corretta
Dopo che il Quarto Conto Energia ha ulteriormente ridimensionato gli incentivi al fotovoltaico, diventa centrale il focus sull’efficienza dell’impianto installato (che significa maggiore produzione elettrica e, in definitiva, contributi pubblici più elevati). Di seguito alcuni indicatori da tenere in considerazione per assicurarsi la massima resa.
Fondamentali località e angolazione
Il primo criterio differenziale, sul quale il proprietario non ha possibilità di incidere, è la località in cui il pannello viene ubicato. Dalla capacità dell’installatore dipende, invece, un’inclinazione ottimale, capace di massimizzare l’irraggiamento solare. Per capire se il montaggio avviene in maniera corretta, è opportuno accertarsi che non alteri le caratteristiche della copertura e della struttura portante e che sia agevole e poco invasivo nel momento di fissaggio sul tetto.
La qualità dei moduli e delle altre componenti dell’impianto è fondamentale perché incide sulla dispersione di energia in fase di conversione in elettricità. Ad esempio, il modulo in silicio amorfo è meno costoso di altri, ma offre minore efficienza in condizioni normali, mentre se la cava meglio nelle giornate nuvolose. Quello di cui l’utente deve preoccuparsi è che sull’impianto non si depositino polvere e pollini, che riducono l’efficienza, così come che non si creino zone d’ombra.
Come monitorare il rendimento
Lo strumento più semplice per monitorare la resa del proprio impianto consiste nella lettura del contatore. Acquisendo i valori degli inverter è possibile, invece, accorgersi – tramite un sistema di allarme incorporato – se ci sono inefficienze. Un livello più complesso di monitoraggio consiste nel confrontare i dati misurati con i dati di produzione attesi, rilevati sulla base di dati esterni all’impianto come quelli di irraggiamento satellitare.
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ing. Mario Marchetti
scrive il 16 maggio 2011 alle ore 13:03
Un altro problema da considerare è, secondo me, lo scarto tra la produzione (in kwh) indicata dall'inverter e quella ricavabile dal contatore bidirezione installato dal fornitore di energia (enel o altri). Per leggere la produzione dell'inverter non ci sono problemi, per ricavare quella indicata dal contatore bidirezionale si devono conoscere le voci che compaiono premendo più volte il pulsante sullo stesso. Semplificando si può dire che si deve cliccare più volte sino ad arrivare alla voce "IMMISSIONI": a questo punto si leggono i valori divisi per fasce orarie (F1, F2 ed F3) e poi si fa la somma degli stessi. Normalmente si riscontra una produzione indicata dal contatore bidirezionale inferiore a quella dell'inverter! Se si supera il 5% lo si deve segnalare al gestore per una sostituzione del misuratore.