Intensità energetica
Efficienza, l’Italia è sopra la media Ue
I risultati sono incoraggianti, ma il nostro Paese può ottenere ancora significativi risparmi soprattutto nei settori residenziale e dei trasporti
In molti settori l’Italia sconta un gap e un ritardo rispetto agli altri Paesi europei: non così si può dire per l’efficienza energetica dove, da tempo, possiamo vantare risultati incoraggianti. L’indicatore fondamentale per valutare la bontà delle politiche di efficientamento a livello di Sistema Paese è l’intensità energetica, ossia la quantità di energia consumata per la produzione di una unità di prodotto interno lordo.
Nel 2011 questo parametro è stato di 129,21 tep per milione di euro. In un confronto europeo, l’Italia può considerarsi promossa; inoltre, il potenziale di risparmio energetico ancora ottenibile dalla nostra economia è inferiore alla media dei Paesi membri.
Solo Irlanda, Danimarca e Gran Bretagna registrano un indice di intensità energetica primaria migliore. In particolare, l’Italia presenta una performance del -15% rispetto alla media della Ue a 27, del -5% rispetto alla Svezia, del -8% in confronto alla Germania e del -14% rispetto alla Francia.
Secondo l’Enea il posizionamento della Penisola su bassi valori dell’intensità energetica è da attribuirsi alla scarsità di fonti energetiche nazionali, alle peculiari tradizioni culturali e sociali, alle caratteristiche del territorio, nonché alla consolidata tradizione di molti settori industriali fortemente impegnati nella produzione e diffusione delle tecnologie per l’efficienza energetica (ad esempio elettrodomestici e domotica, illuminotecnica, caldaie, motori, inverter e smart grid, oltre ovviamente all’edilizia e all’automotive) e, infine, alle politiche messe in atto in risposta alle crisi energetiche mondiali.
Tuttavia, il potenziale ulteriore di risparmio energetico risulta ancora elevato. In particolare, oltre i 2/3 del potenziale di risparmio individuato dal Paee (Piano d’azione nazionale sull’efficienza energetica) sono relativi a interventi che si potranno realizzare nel residenziale e terziario. Più che sull’elettricità, il calore risulta la modalità energetica su cui si potranno conseguire nei prossimi anni i maggiori progressi nell’efficienza.
Le soluzioni tecnologiche sono molteplici: prodotti e sistemi per la riduzione delle dispersioni e degli assorbimenti di calore negli edifici, la cogenerazione ad alto rendimento e il recupero di cascami termici dai processi produttivi nel settore industriale. Anche nei trasporti sono possibili grandi risparmi energetici considerato, tra l’altro, che in questo comparto l’Italia è molto lontana dagli obiettivi fissati dal Paee.
Secondo l’Enea nei prossimi anni si dovrà agire per evitare o ridurre la formazione di domanda di trasporto di passeggeri e merci, favorire lo shift modale verso modalità meno energivore e migliorare l’efficienza complessiva dei veicoli.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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