Auto elettriche alla prova del mercato
Al Salone di Ginevra i modelli prossimi alla commercializzazione surclassano per offerta e interesse dei visitatori i prototipi
Photo: Complexifi
Basta con i prototipi, è il momento di mettersi alla prova con il mercato. L’accelerazione del prezzo del petrolio, inattesa nella rapidità ma comunque da mettere in conto in vista della ripresa globale, non poteva non avere effetti sul Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, in corso di svolgimento fino al 13 marzo. Analizzando i modelli esposti e l’interesse dei visitatori emerge chiaramente come l’attenzione in questo momento sia concentrata molto più sui modelli che stanno per sbarcare sul mercato, piuttosto che sui prototipi ancora in fase di sviluppo.
In attesa dell’elettrico, si punta sull’ibrido
Lo scenario economico contribuisce a tenere i costruttori con i piedi per terra, puntando in primo luogo sui modelli ibridi, che oggi hanno maggiori possibilità di affermazione rispetto all’elettrico puro. Per l’ambiente l’elettrico è un vantaggio indiscusso visto che produce emissioni zero di Co2 nel luogo di utilizzo, ma nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni, la svolta totale verso l’auto full green è ancora da realizzare. L’obiettivo dei nuovi modelli è ridurre le emissioni di monossido di carbonio nell’aria in Europa e negli USA di almeno il 20% entro il 2020: un traguardo ambizioso, ma non facilmente raggiungibile.
I punti critici
I modelli di auto presentati dalle case automobilistiche mirano a coniugare due elementi fondamentali: le prestazioni meccaniche e le emissioni a basso impatto ambientale. Insieme al tentativo di superare gli ostacoli che negli anni scorsi hanno evitato il diffondersi delle auto elettriche come la potenza del motore, la diffusione di impianti di erogazione di energia e la mancata capacità di affrontare lunghi viaggi. In particolare, uno dei principali problemi che hanno scoraggiato i clienti in questi anni è la ridotta autonomia. Non sembrano infatti esserci all’orizzonte alternative reali alle batterie al litio in grado di garantire maggiore durata; il limite del chilometraggio quindi rimane. Dal punto di vista ambientale invece, l’elettrico elimina il problema delle emissioni locali, ma non sempre quelle lungo la filiera perché bisogna considerare quali fonti di energia si utilizzano per alimentare le batterie: se si usa il carbone ad esempio l’impatto ambientale si sposta nell’area di produzione; se si utilizzano le fonti rinnovabili invece il discorso cambia.
Erev, il motore elettrico ibrido
Una delle soluzioni che sta riscuotendo maggiori consensi a Ginevra è Erev (extended range electric vehicles), ovvero una strumentazione meccanica ad autonomia estesa in cui un motore termico fa da centralina elettrica mobile. In questo modo le emissioni inquinanti sono pari a zero viaggiando in modalità elettrica completa e si mantengono molto basse se si passa alla soluzione ibrida. Soluzioni simili sono montate su Opel Ampera e Chevrolet Volt.
L’ibrido si fa strada anche nel diesel
Le protagoniste del Salone di Ginevra restano dunque le auto a propulsione ibrida benzina/elettrica. Tra gli ibridi classici in evidenza il debutto a Ginevra 2011 della Peugeot 3008 Hybrid4, alimentata a diesel/elettrico.
La Toyota ha invece presentato tre novità verdi: la Prius+, monovolume ibrida a sette posti che mira a essere la beniamina delle famiglie, la rinnovata cittadina Yaris in versione ibrida e una Prius “plug-in” con batterie ricaricabili che può percorrere una ventina di chilometri al giorno in modalità full electric. Anche Volvo ha presentato la V60 Hybrid plug-in che offre consumi ridotti a 1,9 l/100 km e emissioni contenute al di sotto dei 50 g/km.
Resta però in questo caso il problema delle “plug”, cioè delle spine elettriche. Che in gran parte del mondo, come in Italia, non ci sono ancora. Le vetture elettriche infatti non superano i 200 km di autonomia e i tempi di carica minimi sono di almeno mezz’ora.
L’alternativa, seguita da gran parte dei costruttori, è perciò di puntare su propulsori tradizionali, ottimizzati per basse emissioni, e risparmi di peso per le carrozzerie. Come nel caso del prototipo Mila degli austriaci di Magna-Steyr, una compatta a quattro posti a tecnologia aeronautica che pesa solo 700 chili e ha emissioni di 55 g/km. Gli inglesi Morgan, ma anche Bmw e Audi, hanno scelto invece la strada dell’alleggerimento delle scocche, con l’uso di materiali compositi in combinazione con l’alluminio. Il gruppo Fiat, infine, ha presentato la nuova Lancia Ypsilon a quattro porte che punta sui propulsori a ridotto impatto, appartenenti alle famiglie TwinAir e MultiAir a benzina e gasolio.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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