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Approvato il decreto Romani: le reazioni a caldo | Tekneco

Approvato il decreto Romani: le reazioni a caldo

La reazione di Giuseppe Bratta, socio fondatore di Geatecno azienda pugliese leader nel settore fotovoltaico, all'approvazione del decreto Romani.

Pubblicato da Tekneco Aziende il 03 marzo 2011 alle 20:30

L’effetto immediato sarà una “corsa all’allaccio”. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, questa mattina, al Decreto Romani sulle energie rinnovabili prevedendone uno successivo a giugno che, di concerto tra il ministro dello Sviluppo economico e il ministro dell’Ambiente, fisserà i nuovi parametri per gli incentivi e una revisione delle quote delle diverse fonti, (solari, eolici e biomasse) che risponda così agli obiettivi comunitari.
Gli incentivi per l’installazione dei nuovi impianti fotovoltaici per il triennio 2011/2013 approvati dal decreto ministeriale lo scorso agosto e in vigore da gennaio 2011 sono confermati di fatto fino al 31 maggio. Ciò comporterà una vera e propria corsa per cercare di beneficiare degli incentivi finora approvati, ma nessuna pianificazione aziendale potrà essere messa in cantiere da questo momento in poi.
“Si azzera, o meglio, si congela tutto, dichiara Giuseppe Bratta della Geatecno, azienda pugliese leader nel settore fotovoltaico. Cosa potremo rispondere ai cittadini che chiedono l’installazione di un impianto e a maggior ragione a quelli dei cantieri in costruzione? Sembra di giocare una partita del “Monopoli” dove solo uno sfortunato tiro di dadi ti costringe a tornare indietro senza passare dal via. Purtroppo la realtà di tante aziende e famiglie pugliesi non può essere considerata e trattata come un gioco perché lavoratori e professionisti del settore cercano quotidianamente, e con sforzo, di conquistare credibilità e legami duraturi con clienti e fornitori in un’ottica condivisa dei valori della sostenibilità ambientale. E’ la consacrazione dell’incertezza e dell’approssimazione con cui si continua ad affrontare il mercato delle rinnovabili in Italia percepito come una “tendenza” del momento anziché come l’opportunità di offrire consolidamento e crescita alla filiera nazionale che non è formata solo da affaristi e speculatori. Un duro colpo a un settore e aziende come la Geatecno che impiega circa 150.000 persone, cinque volte il numero di lavoratori della Fiat?”.
Unica nota positiva del decreto è la limitazione delle installazioni sui terreni agricoli all’1 MW di produzione di energia fotovoltaica per azienda con la possibilità di utilizzare non più del 10% del terreno coltivabile.
Tuttavia, anche questo limite, sarà riesaminato a giugno.



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