Il mondo usa sempre più le rinnovabili

Gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono diminuiti nel 2013 ma, non per questo, le fonti pulite hanno fermato al loro crescita. È quanto evidenzia l’Unep, l’Agenzia dell’Onu per la protezione dell’Ambiente, nella sua ultima relazione annuale sull’energia rinnovabile chiamata ”Global Trends in Renewable Energy Investment 2014”.

Come avevamo scritto in passato, lo scorso anno si è infatti assistito a un calo degli investimenti nelle fonti alternative, che si sono attestati a 214 miliardi di dollari a livello globale (esclusi gli impianti idroelettrici sopra i 50 MW). La cifra è inferiore del 14% agli investimenti del 2012 e del 23% a quelli del 2011.

Eppure nel 2013 le energie alternative hanno fornito ben il 43,6% della nuova capacità installata a livello globale: in pratica sono stati aggiunti 81 GW di nuovi impianti a livello globale, senza contare i 20 GW dell’idroelettrico tradizionale.

Un dato significativo, se si pensa alla grande quantità di impianti da fonti tradizionali (carbone in primis) ancora installati nel Paesi in via di sviluppo. Le fonti pulite hanno così assicurato ben l’8,5% dell’energia elettrica mondiale, in aumento rispetto al 7,8% del 2012, evitando all’ambiente l’emissione di ben 1,2 miliardi di tonnellate di CO2.

“Un cambiamento a lungo termine degli investimenti nei prossimi decenni verso un portafoglio di energia più pulita è necessaria per evitare pericolosi cambiamenti climatici, con il settore energetico che è responsabile per circa due terzi delle emissioni totali di gas serra -  ha dichiarato Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep -. Il fatto che l’energia rinnovabile stia guadagnando una quota maggiore della produzione complessiva a livello globale è incoraggiante. Per sostenere ulteriori passi in avanti, dobbiamo rivalutare le priorità di investimento, spostare gli incentivi, sviluppare la capacità e migliorare le strutture di governance”.