patrimonio immobiliare
Riqualificare conviene
I costi della riqualificazione energetica degli edifici sono recuperabili in poco tempo. I vantaggi? Aumenta il valore dell’immobile, prima di tutto
Quanto costa e quanti vantaggi economici comporta la riqualificazione energetica di un edificio? Una risposta univoca è difficoltosa perchè l’incrocio tra energia ed edilizia produce delle “matrici” costi e benefici molto complesse e di difficile comprensione.
Una risposta la si avrà a fine estate da Nils Kok, uno dei maggiori esperti di economia del “retrofit green” che presenterà una serie di dati a Rebuild, l’appuntamento dedicato alla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari che si terrà dal 17 al 19 settembre a Riva del Garda.
Alcuni dei dati di Kok sono però già disponibili. Riqualificare un edificio, negli Stati Uniti, ha un costo per metro quadro compreso tra i 75 e i 165 euro e il risparmio che ne deriva è compreso tra i 13 e i 26 euro al metro quadro l’anno importo che tradotto in energia significa ridurre i consumi dai 90 ai 170 Kwh per metro quadro.
Ma non basta. Il valore dell’immobile aumenta di circa 22 euro per metro quadro, rispetto a un edificio non riqualificato e si può avere un aumento del prezzo di vendita stimato tra l’11 e il 13%, oltre a una diminuzione delle spese di assicurazione.
Secondo questi dati, quindi la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente conviene economicamente, ha un punto di break even molto basso ed è indispensabile per arginare il consumo del suolo dovuto alla cementificazione.
Un’opportunità, quindi, per l’Italia visto che le nuove costruzioni nel nostro Paese sono solo il 2% del totale, la pratica della sostituzione edilizia semplicemente non esiste e abbiamo il patrimonio immobiliare più “antico” in Europa, nel quale la maggior parte degli edifici ha più di 40 anni, subito dopo la Germania.
“Secondo studi internazionali è possibile capitalizzare i soldi investiti nel retrofit anche in tempi molto brevi – spiega Thomas Morin, direttore Habitech, il distretto tecnologico trentino per l’Energia e l’Ambiente – il guadagno per la proprietà è dato dall’aumento di valore dell’immobile, dalla diminuzione del rischio di deprezzamento e dalla minor possibilità che resti sfitto.
La riduzione dei consumi di energia che è intorno al 35%, invece, premia sia l’affittuario, che può risparmiare soldi in bolletta, sia il proprietario: i canoni di affitto vengono infatti rivalutati in media del 7%”. Un’ulteriore opportunità competitiva è data dalla certificazione delle prestazioni, come il consumo d’acqua e l’efficienza energetica ai materiali che, sul mercato internazionale, valgono un più 16% per quanto riguarda il prezzo di vendita e un più 3-6% sul canone di affitto.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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L'altra energia
scrive il 31 luglio 2012 alle ore 10:08
La riduzione dei consumi di energia è un fattore molto importante. Soprattutto perché si tratta di energia pulita e, così, la matrice costi e benefici è ancora più complessa, dilatata nel tempo. I vantaggi non saranno solo nostri ma anche di chi ci seguirà :)
Arch.enea pacini
scrive il 06 settembre 2012 alle ore 13:54
Parole sante ,il problema è che in italia siamo retrogradi, e nei centri storici ne si sfoltisce (causa soprintendenza) ne si riqualifica dal punto di vista energetico: l'ultima volta che ne ho parlato con un impresa di diminuire le dispersioni in un appartarmento con isolamenteo dall'interno... mi è stato risposto: "sei matto !! perdo metri quadri utili ".In centro a firenze si continua a vendere a 4000-5000€/mq nonostante gli apparmenti sono dei colabrodi dal punto di vista dell'involucro e gli impianti termici ancora caldaie degli anni sessanta...