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La Ragioneria dello Stato boccia l’Iva al 4% per l’efficienza
Di fronte ai flussi di cassa non c'è politica ambientale o industriale che tenga. La Ragioneria dello Stato dice no all'Iva del 4% per l'efficienza
Se esiste in Italia un ente che vede solo al breve periodo questi è la Ragioneria dello Stato che ha bocciato alcune ore fa l’emendamento presentato dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati con il quale si istituiva l’Iva al 4% sia per l’ecobonus del 65%, sia la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edili. Si tratta di un provvedimento che non fa tesoro delle esperienze precedenti. Circa quindici anni fa, infatti, fu proprio l’abbassamento dell’Iva dall’aliquota ordinaria al 10% a far decollare la detrazione dell’allora 36%, come ha ricordato ai nostri microfoni il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando davanti alle telecamere di Tekneco durante il recente Verona Efficiency Summit che si è tenuto a Smart Energy Expo di Verona.
«L’introduzione dell’IVA al 4% ha un impatto diretto sui consumi dei privati che oggi spendono circa 1,3 miliardi di euro nella sostituzione di serramenti sostenuta dagli incentivi fiscali. – afferma l’Ufficio Studi Economici di UNICMI, l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti – Stimiamo che l’introduzione del nuovo regime IVA avrà un impatto diretto sulla spesa dei consumatori per la sostituzione dei serramenti che potrebbe crescere nel 2015 di una percentuale compresa tra il 15 % e il 18%, generando una crescita del fatturato del comparto dei serramenti tra i 200 e i 240 milioni di euro. Queste misure di stimolo ai consumi dei privati hanno effetti immediati sulla domanda e lo sviluppo economico come è stato ampiamente dimostrato dagli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica che, dalla loro introduzione nel 2007, hanno generato un fatturato aggregato di circa 19 miliardi di euro, di cui circa 9,3 miliardi per il settore dei serramenti».
La motivazione della bocciatura ha due aspetti. Da un lato la Ragioneria dello Stato cita il “probabile” deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la violazione delle direttive in materia fiscale, mentre dall’altro lato ci sarebbe la mancanza di copertura finanziaria. La prima questione appare quantomeno opinabile visto che nell’area Euro, lasciando da parte l’Unione europea nel suo complesso, l’armonizzazione fiscale è assolutamente inesistente e non è, purtroppo per gli italiani che subiscono una grande pressione fiscale, nemmeno all’ordine del giorno. La seconda invece corrisponde alla realtà e all’incapacità di tagliare le spese parassite e improduttive, aumentando, invece, le entrate.
«Alla luce della bocciatura della Ragioneria dello Stato di questo provvedimento abbiamo scritto al Viceministro all’Economia e Finanze Luigi Casero chiedendo un autorevole parere sulla fattibilità politica, legislativa e comunitaria di una ripresentazione di questo provvedimento, ovvero di un’Iva agevolata per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, magari anche progressivamente sostitutiva dei bonus di detrazione attualmente previsti, attraverso una stabilizzazione al 2020, nella quale ci sia una progressiva diminuzione delle aliquote, magari differenziate tra i singoli interventi sugli appartamenti e quelli complessivi sull’edificio», fanno sapere da UNICMI secondo cui si dovrebbero estendere i benefici anche ai prodotti per il raffrescamento estivo, come per esempio le schermature solari che contribuiscono, non poco visto il nostro clima, all’efficienza.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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