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La Capitale è ferma

Il mercato edilizio di Roma spera nelle ristrutturazioni, visto il fermo delle nuove costruzioni. Ma é una missione difficile da portare a termine

Scritto da il 09 ottobre 2012 alle 10:00 | 0 commenti

La Capitale è ferma

Proseguono le analisi sui cambiamenti del mercato dell’edilizia che sta passando, secondo molti, dalla realizzazione del nuovo alla ristrutturazione sia ordinaria, sia energetica. Ora è la volta di Cna Roma e Cresme che hanno presentato Eco (Economia, costruzioni, occupazione), la pubblicazione trimestrale sull’andamento del mercato delle costruzioni a Roma e provincia che ha un focus sul mercato del recupero.

“Il mercato non mancherebbe. Le immagini di una cittá che cade a pezzi lo dimostrano”, hanno affermato gli esperti di Cna durante la presentazione mostrando una serie di foto scattate in ogni angolo della Capitale. Le oltre 200 le foto scattate in una settimana dagli imprenditori hanno documentato il degrado di centro e periferia di Roma e sono visibili sulla pagina Facebook dell’associazione, all’indirizzo www.facebook.com/cna.roma.

“Casali abbandonati, muri scrostati, armature a vista, frontalini e infissi pericolanti e opere d’arte abbandonate a se stesse: un problema di ordine pubblico – affermano da Cna – prima ancora che di decoro urbano. Ma anche un’opportunitá per tante piccole e medie imprese che operano nel settore del rinnovo, che rappresenta quasi otto miliardi di euro, circa il 75% del valore della produzione nelle costruzioni“.

Si tratta di imprese che secondo la Cna non possono piú puntare su un mercato del nuovo ormai saturo e che, negli ultimi sei anni, si è dimezzato, mentre il rinnovo e la manutenzione ordinaria sono rimasti quasi sugli stessi livelli, circa 7 miliardi nel 2006, contro gli oltre 7,8 miliardi di quest’anno. Quindi a prezzi attualizzati la contrazione è del 5%.

Le famiglie acquistano sempre meno case. Le compravendite segnano un meno 36% negli ultimi sette anni e del 20% quest’anno, mentre i mutui, nei primi otto mesi 2012 sono diminuiti del 31%. Si preferisce, quindi, spendere per riqualificare ciò che si ha già sia per l’obsolescenza degli impianti sia per questioni legate all’estetica.

“Certo è che le incertezze legate al Piano casa e gli scarsi investimenti pubblici nella riqualificazione hanno fatto mancare quell’ossigeno che le imprese avrebbero potuto aspettarsi. – prosegue Cna – Sono in affanno anche i bandi pubblici e i restauri, complici le risorse pubbliche ridotte al lumicino. Nei primi otto mesi dell’anno i bandi pubblicati per le nuove realizzazioni sono calati del 39% e del 13% per importo.

Nello stesso periodo i bandi aggiudicati per le nuove realizzazioni  si sono contratti per il 16% in numero, ma del 40% per gli importi. Il settore del restauro dei beni sottoposti a tutela ha avuto un crollo, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 65% nel numero delle gare e del 67% per gli importi”.

Il settore delle ristrutturazioni nella capitale è però complesso. L’estrema varietà delle tipologie edilizie, l’orografia del territorio, i vincoli su buona parte del centro storico e una discreta arretratezza culturale sia della domanda, sia dell’offerta lo rendono un mercato complicato, specialmente per ciò che riguarda l’edilizia sostenibile e l’efficienza energetica. Di nuove realizzazioni virtuose, infatti, negli ultimi anni Roma ne ha viste poche, nonostante si siano realizzati interi quartieri.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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