Efficienze energetica
Efficienza energetica e immobili pubblici, il ruolo delle Regioni
Dalla mozione in Toscana sugli edifici regionali al Piano ambientale ed energetico della Lombardia, ecco le più recenti iniziative
Photo: pixabay
Fare efficienza energetica è quanto mai strategico per l’economia e per l’ambiente, in ambito pubblico e privato. Lo ha evidenziato l’Unione Europea con le recenti decisioni relative al pacchetto clima-energia 2030, puntando a un incremento al 27% del target dell‘efficienza energetica a livello europeo (seppure con obiettivi al ribasso rispetto alle proposte della Commissione e del Parlamento Ue), ne ha bisogno l’Italia dove – dati Cresme – ogni anno si spendono 45,2 miliardi di euro per i consumi termici ed elettrici negli 11,8 milioni di edifici residenziali, 1,3 miliardi nelle 52mila scuole e 644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici. Il nostro Paese ha recepito da pochi mesi la direttiva UE che, ricordiamo, introduce misure finalizzate a promuovere l’efficienza energetica nella pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il ruolo delle Regioni sul tema, quali sono le più recenti misure? Abbiamo citato l’esempio del Friuli Venezia Giulia con l’istituzione del Catasto Energetico Regionale degli edifici, seconda regione italiana, dopo la Lombardia, a dotarsi di uno strumento che permetterà di superare l’archiviazione cartacea dei dati energetici, la lettura e la stampa delle visure e quindi la conoscenza di tutti i dati degli immobili.
È notizia di pochi giorni fa in Toscana dell’approvazione, da parte della Commissione Controllo del Consiglio Regionale di un ordine del giorno per l’efficientamento energetico e l’installazione di energie rinnovabili sugli edifici di proprietà della Regione Toscana. L’odg è stato proposto da Sinistra Ecologia e Libertà e firmato da tutta la Commissione, come ha reso noto il consigliere regionale Sel Mauro Romanelli, che pure segnala: «La Mozione approvata impegna la Giunta a presentare piano di efficientamento energetico e installazione di energie rinnovabili riguardante il patrimonio immobiliare regionale, eseguendo una ricognizione sugli strumenti tecnico-amministrativi e le offerte finanziarie presenti sul mercato (mutui bancari speciali, Esco, finanza di progetto, leasing operativo, altro), al fine di produrre un effettivo risparmio economico per le casse pubbliche». L’assessore al bilancio e al patrimonio Vittorio Bugli, ha precisato che «la Regione, sul patrimonio ha una strategia ben delineata» e che passa anche attraverso l’efficientamento, «prima di tutto quello energetico, per il quale è in corso una gara bandita dal Cet su 8 tipologie di intervento: pubblica illuminazione, illuminazione interna, sistemi climatizzanti, sistemi passivi come vetri e cappotti termici, azionamenti, cogenerazione, fonti rinnovabili, telegestione e telecontrollo».
Ma altre Regioni si sono mosse in direzione di un incremento dell’efficienza energetica: venerdì scorso la Lombardia ha dato ufficialmente il via libera al Piano energetico e ambientale regionale (Pear) che, oltre a puntare al taglio del 10% dell’approvigionamento energetico da fonti fossili, intende dare sviluppo all’efficienza energetica. L’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, non più tardi di una settimana fa ha annunciato un bando regionale rivolto ai Comuni da 43 milioni di euro (da fondi europei) mirato all’efficientamento energetico degli edifici pubblici comunali. Efficientamento che passerà attraverso l’installazione di pompe di calore, la coibentazione e la sostituzione dei vecchi impianti.
Sempre in questi giorni in Umbria, su proposta dell’assessore all’Ambiente Silvano Rometti, è stato preadottato dalla Giunta regionale un disegno di legge regionale intitolato “Disposizioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione e per il miglioramento della qualità dell’aria”. La finalità del ddl è “definire una disciplina regionale organica e completa in materia di prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione in grado di dare un valido contributo al rispetto degli impegni assunti a livello nazionale e regionale in materia di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e incremento dell’efficienza energetica”, spiega la stessa Giunta. Tra l’altro, la Regione Umbria ha stanziato lo scorso ottobre più di 1 milione e 100mila euro a nuovi interventi di miglioramento dell’efficienza energetica sugli edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’Ater (Azienda territoriale edilizia residenziale) regionale.
Citiamo infine la Basilicata che quest’estate, prima regione d’Italia, ha firmato nella sede dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) un protocollo d’intesa con i Comuni, che intende portare avanti il Programma di valorizzazione immobiliare della Regione. Un piano, definito dall’ente stesso “pionieristico”, che ha diversi obiettivi, tra cui quello di aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici. Ma intende anche: conoscere la consistenza del patrimonio pubblico; mettere in sicurezza i beni in termini di prevenzione sismica ottimizzare i costi di gestione, anche con il ricorso a strumenti innovativi finanziari e collaborando con il privato.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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