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Edilizia scolastica: quei 599 milioni mai spesi

Due miliardi destinati all’adeguamento energetico e sismico delle scuole. Ma la velocità voluta da Renzi si scontrerà con la burocrazia

Scritto da il 12 marzo 2014 alle 15:06 | 1 commento

Edilizia scolastica: quei 599 milioni mai spesi

Dovremmo essere in dirittura d’arrivo per i due miliardi destinati all’adeguamento energetico e sismico dell’edilizia scolastica e mentre tutti plaudono al provvedimento promesso da Matteo Renzi appaiono quelli che potrebbero essere dei grandi problemi sulla questione.

«Siamo passati da 150 milioni previsti per l’edilizia scolastica dal precedente esecutivo, ai 2 miliardi che verranno stanziati da Renzi. Queste cifre rappresentano il senso della svolta che è in atto. – ha affermato il senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Cultura al Senato, nel corso di un’intervista a Radio Radicale. – È un’inversione radicale la scuola da emergenza sta diventando il centro dell’agenda politica del governo».

E ancora, così si è espressa il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «La messa in sicurezza degli edifici scolastici è la bandiera di questo Governo. Ma non è la sola. È l’intero sistema dell’istruzione al centro. Un Paese avanzato non può permettersi il 40% degli edifici scolastici non completamente a norma. Gli interventi per la riqualificazione degli edifici hanno bisogno di fondi che ci sono giá, che esistono giá nelle casse dei Comuni, ma che sono vincolati dal Patto di stabilitá. L’obiettivo è svincolarli. Oltre a questi soldi – continua Giannini – ci sono anche 800/900 milioni di euro accantonati dal ministero».

In questo quadro che sembra idilliaco, però, arrivano notizie per così dire fuori dal coro. Molti interventi di messa in sicurezza delle scuole, finanziati dal 2010, con il primo e con il secondo piano stralcio, sono ancora, a distanza di quattro anni bloccati a causa di questioni burocratiche.

Nel 2009, infatti, con una delibera Cipe furono stanziati 760 milioni di euro per l’edilizia scolastica, suddivisi in due piani stralcio. Oggi, e qui arriva la doccia fredda, di tutte queste risorse, risultano assegnati solo 161 milioni di euro. Infatti, il primo piano, da 358 mln di euro, era destinato a interventi per circa 1.700 plessi scolastici e a dicembre 2012 erano stati avviati interventi per 780 plessi: totale 161 milioni di euro. E ancora. I restanti progetti, rimasti bloccati fino allo sblocco delle risorse nel maggio 2013, non sono ancora partiti, mentre il secondo piano stralcio, che prevedeva altri 1.809 progetti, è tutt’ora al palo, mentre gli enti locali protestano.

«Auspico l’intervento di Renzi – dice il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli - Ma occhio, perchè l’esperienza dei sindaci e il calvario della delibera Cipe del 2009 ci inducono a mantenere prudenza, salvo che non si intervenga sulla burocrazia. Il mio invito, quindi, è quello di mettere mano alle procedure». Una cosa, in Italia, la cui difficoltà probabilmente è maggiore a quella di trovare le risorse. E intanto 599 milioni di euro “aspettano” di essere spesi.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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