Sviluppo sostenibile
Caro politico ti scrivo …
In tempo di elezioni sono innumerevoli e concordi gli appelli ai politici sulla opportunità di pensare al futuro dell’Italia in chiave sostenibile
Mentre gli Italiani si scoprono sempre più attenti all’ambiente, nel nostro paese i partiti e le voci di stampo ecologista sono spariti da ogni schieramento politico, nonostante in Germania i Verdi rappresentino il terzo partito nazionale e in Francia siedano al governo grazie al 16% delle preferenze.
Il tema ambientale è oggi una questione trasversale che investe ogni aspetto della vita quotidiana, e che in virtù di ciò dovrebbe essere posto al centro dell’agenda di ogni politico che si rispetti, a partire da Obama che nel suo discorso di insediamento ha dichiarato indispensabile “rispondere alla minaccia del cambiamento climatico, sapendo che il non farlo sarebbe tradire i nostri figli e le generazioni future “.
I politici italiani hanno dato la priorità argomenti che minano la serenità dei loro cittadini, quali la politica finanziaria e la creazione di nuovi posti di lavoro, ma nessuno di loro ha avuto il coraggio di rinverdire la propria bandiera assumendo la sostenibilità come un modo innovativo di interpretare le suddette questioni, anche se è stato dimostrato da più parti che questa situazione sarebbe in grado di generare un indotto economico interessante e un gran numero di nuovi posti di lavoro.
Questa mancanza risulta ancora più evidente se si prova ad elencare gli innumerevoli appelli, per ora rimasti praticamente inascoltati, lanciati al mondo politico dai più svariati esponenti del settore ambientalista e di quello edilizio, uno tra quelli che stanno soffrendo la crisi in misura maggiore.
Imprenditori e lavoratori credono in un futuro sostenibile
A fine ottobre 2012 Confindustria e Ance hanno rivolto un appello al governo sul quotidiano ”Il Sole 24 Ore” , chiedendo di agevolare un aggiornamento tecnologico del settore verso una edilizia ”smart”, capace di garantire una maggiore efficienza energetica e ridurre tempi e costi delle costruzioni.
La stessa linea è stata dichiarata a Gennaio 2013 da Fillea Cgil, il sindacato dei lavoratori edili che pensa che per uscire dalla crisi che attanaglia il comparto delle costruzioni serve un nuovo modello di sviluppo basato su sostenibilità, qualità e sicurezza. Sono state avanzate 7 questioni strategiche da affrontare, la maggior parte delle quali hanno come obiettivo una maggiore tutela dell’ambiente (riassetto idrogeologico, riduzione del consumo di suolo, riqualificazione urbana, efficienza energetica, energie rinnovabili, prevenzione sismica, infrastrutture).
A fronte di una mancata risposta, Assimpredil e Ance, supportate da 19 enti e associazioni rappresentative di imprese, operatori e professionisti del mondo delle costruzioni, hanno indetto il 13 Febbraio La Giornata della Collera e davanti alla borsa di Milano hanno siglato un Manifesto che suona come un ultimo appello alla classe politica perché trasformi le istanze del settore in concrete e rapide azioni capaci di valorizzare la qualità italiana del prodotto edilizio accentuandone il valore di sostenibilità ambientale.
La voce dei professionisti
Alla manifestazione milanese erano presenti anche le consulte lombarde di geometri, artigiani ed architetti. Anche il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha manifestato la propria posizione in merito dichiarando che “E’ necessario che i prossimi Parlamento e Governo concentrino sulle città un’azione integrata di rigenerazione, che metta a sistema progetti innovativi di riuso radicale delle aree urbane. Serve smettere di consumare suolo e recuperare quelle vaste parti delle città abbandonate; assicurare agli italiani case sicure, abitabili, efficienti e belle, anche demolendo e ricostruendo; incentivare i risparmi energetici ed idrici, la messa in sicurezza sismica, razionalizzare il ciclo dei rifiuti fin dentro casa, realizzare infrastrutture digitali utili a ridurre la mobilità tradizionale”
Molti di questi temi si trovano nel monito che l’Inu (Istituto nazionale urnbabistica) ha avanzato alle future forze politiche chiamate al governo circa la necessità di una riforma dei “principi fondamentali del governo del territorio” che consenta l’innovazione del piano urbanistico, in modo da guidare in modo più efficace i processi di trasformazione territoriale e governare le città contemporanee. Lo stesso istituto sprona inoltre a contrastare la dispersione insediativa e il consumo di suolo, a incentivare il riciclo urbano e la mobilità sostenibile, a sviluppare reti ecologiche in grado di valorizzare le aree a maggiore potenziale ambientale e a spingere nuove forme di energia alternativa.
Il punto di vista delle associazioni e del mondo della cultura ambientalista
Anche le maggiori associazioni ambientaliste e culturali si sono opposte a questo silenzio, riunendosi eccezionalmente per fare risuonare con voce più forte il proprio punto di vista e sottolineare la mancanza di proposte politiche sensate in materia. Lo strumento scelto è stato un simbolico telegramma indirizzato agli esponenti del mondo politico in lizza per Parlamento, Senato Consiglio dei Ministri e Regionali dal testo molto esplicativo : “Crisi ambientale si aggrava assieme a quella economica – stop. Politica si occupa solo di alleanze – stop“.
Le 14 associazioni firmatarie, tra cui Green Peace, Legambiente, WWF e Fai, hanno avanzato un numero limitato di chiari impegni i contro lo spreco di ambiente, territorio energia e futuro, tra cui l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile, i sistemi di trasporto sostenibile, la tutela della biodiversità del territorio, l’urgenza di una legge che fermi il consumo di suolo e di agevolazioni fiscali organiche capaci di spingere realmente alla riqualificazione energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente.
Per evidenziare il tutto agli occhi della opinione pubblica il WWF ha lanciato sul web un appello video, intitolato “Caro Governo, dopo il voto dai voce all’ambiente“, nel quale attraverso la voce di 4 noti testimonial si chiede di inserire l’ambiente in Costituzione e tra le priorità dell’agenda politica, trattando temi quali la tutela della biodiversità, l’assetto idrogeologico e il consumo del suolo, i delitti ambientali e la green economy. L’intervento più incisivo è stato quello di Edo Rochi, che ha ricordato in numeri le potenzialità dell’economia verde, citando uno studio secondo cui l’applicazione di misure precise di efficienza energetica, ripagabili in 12 anni, possono portare alla creazione di 1,5 milioni di posti di lavoro in un solo decennio .
Un secondo appello collettivo è stato rivolto agli stessi destinatari da numerosi ambientalisti, intellettuali e imprenditori sostenibili, del calibro di Jeremy Rifkin, Carlo Petrini e Fulco Pratesi, secondo i quali per uscire dalla crisi non ci si deve limitare a puntare su una economia verde ma dirigersi verso una società verde, seguendo i paesi più avanzati verso un nuovo modello economico basato sulla energia rinnovabile, sistemi di straporto sostenibili e nuovi modelli edilizi.
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L'autore
Beatrice Spirandelli
Divisa tra le professioni di architetto, ricercatrice e giornalista free lance, Beatrice Spirandelli congiunge queste diverse forme di espressione con un filo verde, la passione sostenibilità. Questa passione arriva dalle sue radici in quanto, nonostante viva a Milano, è nata nella campagna veneta e vanta un padre e un nonno falegnami.
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