Ambiente
Una giornata per celebrare le zone umide: laghi, foci, lagune
Il 2 febbraio è la giornata mondiale delle aree umide, fondamentali scrigni di biodiversità la cui tutela è fortemente minacciata. In Italia ci sono 53 zone protette
Oggi si celebra in tutto il mondo la World wetlands day, la giornata dedicata alle aree umide. Il 40 per cento delle specie vegetali e animali – quasi la metà delle specie di uccelli presenti in Italia – è legato alle zone umide, che forniscono acqua potabile e producono il 24 per cento del cibo del Pianeta. Hanno inoltre un ruolo fondamentale per contrastare le alluvioni fungendo da casse di espansione.
Dal censimento compiuto dall’Ispra risulta che, delle oltre 1.500 zone umide esistenti in Italia, quelle tutelate in base alla Convenzione di Ramsar sono 53; di queste il 92 per cento è protetto anche dalle direttive europee Habitat e Uccelli e il residuo otto per cento da leggi regionali. Si tratta di ambienti e paesaggi molto significativi tra laghi, torbiere, fiumi e foci, stagni, lagune, valli da pesca, litorali con acque marine costiere.
Negli ultimi 50 anni circa due terzi delle zone umide d’Europa sono scomparse e quelle che restano sono spesso degradate e sotto pressione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Da dati Ispra risulta che gli obiettivi al 2010 di fermare la perdita di biodiversità non sono stati raggiunti, anzi è addirittura quadruplicato, dal 2000 a oggi, il tasso di declino e perdita di alcune popolazioni di specie legate agli ecosistemi acquatici.
«Celebrando la giornata mondiale delle zone umide, vogliamo ricordare che per proteggere questi preziosi ecosistemi serve l’impegno diretto delle istituzioni e la sensibilizzazione dei cittadini – ha dichiarato il responsabile Aree protette di Legambiente, Antonio Nicoletti -. Le specie viventi nelle acque interne, che sostengono processi vitali e produttivi, forniscono una serie numerosissima e varia di servizi ecosistemici. La perdita di questi servizi, in particolare di quelli relativi ai processi depurativi, produttivi, alla regolazione dei fenomeni idrogeologici e alla fissazione del carbonio presente nella biosfera, potrebbe determinare impatti preoccupanti sui processi produttivi e sulla qualità della vita dell’uomo».
A livello mondiale le zone umide sono tutelate dalla Convenzione di Ramsar, siglata il 2 febbraio 1971 in difesa di ecosistemi quali laghi, stagni e lagune particolarmente ricchi di biodiversità. La giornata del 2 febbraio è stata istituita per ricordare l’urgenza di difendere questi ambienti e il loro ruolo insostituibile per le specie migratorie e per le numerose attività economiche che sostengono quali la pesca, il turismo e l’agricoltura.
I molti gli appuntamenti organizzati in tutta Italia, iniziati nel fine settimana, continuano anche oggi.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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