crescita blu
Ricerca, imprese e istituzioni insieme per la crescita blu con Marine
Il protocollo Marine rappresenta un impegno al fine di incoraggiare le alte tecnologie e lo sviluppo delle attività legate al mare
Il protocollo Marine favorirà iniziative che facciano della Puglia un territorio avanzato nell’ambito della Blue Growth, la crescita blu, ossia l’ambito strategico in cui l’Unione europea definisce tutti i settori connessi all’economia del mare e delle coste come: turismo, pesca, trasporto marittimo, energie rinnovabili.
Sono oltre trenta tra enti di ricerca, aziende, associazioni, e istituzioni i protagonisti del protocollo Marine – Rete pugliese interdisciplinare multi-settore per l’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e lo sviluppo di servizi marini e marittimi nell’ambito dell’economia blu. Il progetto è stato avviato questa mattina a Lecce presso l’Open Space di palazzo Carafa, grazie alla sinergia creatasi tra il Centro euro-mediterraneo sui Cambiamenti climatici, l’Università del Salento e il Gac Adriatico salentino e la collaborazione del Comune di Lecce.
Più nel dettaglio, Marine rappresenta un punto d’incontro tra domanda e offerta scientifica e tecnologica tra imprese, sistema ricerca e istituzioni presenti sul territorio della Puglia, un’intesa che al momento vede coinvolti oltre trenta soggetti, rappresentanti dell’intera filiera della conoscenza, delle attività produttive e amministrative inerenti la Crescita Blu. Non si tratta di un nuovo soggetto giuridico, ma di un impegno su base volontaria sottoscritto dai partecipanti al fine di organizzare attività comuni di sviluppo e innovazione tra il sistema della ricerca scientifica e le imprese della regione Puglia nel settore marino e marittimo, incoraggiare e promuovere la realizzazione e il trasferimento di alte tecnologie e di piattaforme conoscitive nel tessuto produttivo territoriale con particolare attenzione alle PMI, supportare lo sviluppo sostenibile di sistemi d’impresa nell’ambito dell’Economia Blu e rafforzare le filiere esistenti.
L’ economia blu comprende tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività industriali e di servizi, quali ad esempio acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e sottomarino, trasporto marittimo, porti, energie rinnovabili marine inserite in un’ottica di sostenibilità. Mentre per crescita blu si intende la creazione di nuove opportunità di lavoro e di nuove aziende, nei settori produttivi dell’economia blu, in maniera sostenibile, attraverso la promozione della ricerca, del trasferimento tecnologico e del partenariato tra ricerca scientifica e settore industriale.
Clicca per l’intervista al professore Ferdinando Boero sulla ricerca applicata alla crescita blu. Il professore è docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento.
Le attività di Marine, che inizialmente saranno focalizzate sulle aree del Mar Ionio e Mar Adriatico e del Mar Mediterraneo, verteranno principalmente su:
a. l’organizzazione di forum e consultazioni regionali e nazionali con utenti e stakeholders per lo sviluppo e la valutazione dei servizi innovativi prodotti;
b. il miglioramento dell’accesso open and free ai prodotti dell’oceanografia operativa e del monitoraggio innovativo basato su biodiversità e funzionamento degli ecosistemi;
c. lo stimolo allo sviluppo delle conoscenze sulla dinamica ed evoluzione del mare anche tramite l’uso dei prodotti dello sviluppo tecnologico messi a punto nell’ambito del protocollo d’intesa;
d. l’incoraggiamento all’uso dei prodotti e servizi sviluppati nell’ambito dell’economia blu;
e. lo sviluppo di progetti sui temi del protocollo d’intesa;
f. lo sviluppo di programmi educativi nel campo dell’economia blu, in particolar modo di figure scientifiche in grado di formulare sintesi dei vari approcci analitici, per far fronte alla necessità di non creare ulteriori problemi a fronte di soluzioni che non considerino gli effetti collaterali delle azioni intraprese;
g. il consolidamento delle relazioni internazionali con i paesi dell’Adriatico, dello Ionio e e del Mar Mediterraneo.
Enti di ricerca, imprese e associazioni che partecipano a MARINE sono i seguenti:
Centri di ricerca: CMCC – Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, CNR IAMC (Istituto per l’ambiente marino costiero), CNR ISAC (Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima), CNR ISMAR (Istituto di scienze marine), IAMB Bari, ISME Genova.
Università: Università del Salento, Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Università degli Studi di Foggia.
Aziende, consorzi: APPHIA s.r.l., Coastal Consulting and Exploration s.r.l. (CCE), Consorzio UNIMAR S.c.ar.l., D’Appolonia SpA, D.A.R.E. – Distretto Tecnologico Agroalimentare, ECOTARAS SpA, Enviromental Surveys S.r.l., GAC – Gruppo d’Azione Costiera Adriatico Salentino, Links SpA, Maricultura pugliese, Planetek Italia S.r.l., Porto di San Foca, Brindisi, Santa Maria di Leuca, Spartan srl, Tecnosea s.r.l.
Associazioni: Coldiretti, FederBalneari Salento, FIV – Federazione Italiana Vela, I Corsari.
Istituzioni: Area Marina protetta di Torre Guaceto, Area Marina protetta di Porto Cesareo, Lega Navale di Otranto, Guardia Costiera, Autorità Portuale del Levante, Autorità di Bacino Puglia.
Le foto dell’evento
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L'autore
Eleonora L. Moscara
Eleonora L. Moscara, freelance leccese. Inizia a lavorare come giornalista nel 2008 nella redazione tg di un'emittente televisiva locale. Fino ad oggi ha collaborato con diverse testate: dalla carta stampata al web e uffici stampa di vario genere. Si occupa prevalentemente di ambiente e cultura. Scrive sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla rivista Salento Review. Per Tekneco coordina la redazione web e si occupa della gestione del social media management.
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