Mobilità sostenibile
Per uscire dal traffico arriva il “green transport”
Conferenza programmatica sulla mobilità sostenibile: i dieci punti per la qualità della mobilità in Italia e creare economia, ovviamente green
Comincia la lunga strada verso gli Stati generali della green economy e, forse non a caso, si comincia proprio dalla mobilità sostenibile. Si è svolto infatti a Roma il primo degli otto seminari tematici che porteranno a novembre alla grande kermesse ambientale che si svolgerà a Rimini, il 7 e l’8 novembre prossimi.
Trasporto pubblico, mobilitá dolce, veicoli a basse emissioni, biocarburanti di seconda generazione, nuove tecnologie di gestione della mobilità, telelavoro e persino il trasporto marittimo a basse emissioni sono stati gli argomenti sul tavolo di lavoro della giornata.
D’altronde l’Italia è uno dei primi paesi al mondo per densità di autoveicoli e il primo in Europa, con un parco auto giunto alla incredibile cifra di 37.138.990 mezzi (dati Aci). E se includiamo moto, motocicli, camion, autobus al 31 dicembre 2011 circolavano sul suolo nazionale ben 49.154.843 mezzi. In termini ambientali i trasporti italiani, da soli, producono circa un quarto delle emissioni totali di anidride carbonica, il pericoloso gas serra, e determinano il 33% dei consumi finali di energia, vale a dire la seconda voce di spesa al consumo delle famiglie italiane.
Al tavolo della Conferenza programmatica sulla mobilità sostenibile è stata dunque presentata una strategia in dieci tappe: 1° diffusione di nuovi veicoli stradali a basse emissioni; 2° sviluppo di biocarburanti di seconda; 3° trasporto marittimo a bassi consumi energetici; 4° Information Technology System al servizio dei trasporti; 5° incremento della quota modale del trasporto pubblico e condiviso (car-sharing e bike-sharing° in aree urbane e carpooling; 6° incremento della mobilità dolce; 7° incremento del trasporto metropolitano e regionale su ferro; 8° incremento del trasporto merci ferroviario; 9° politiche insediative “passive”; 10° telelavoro.
«L’Italia – ha spiegato Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e coordinatore del gruppo di lavoro sulla mobilità – è il secondo paese manifatturiero europeo e possiede leader internazionali nel settore dell’automotive, della cantieristica navale, nel settore elettromeccanico e dell’automazione ma anche in settori minori come il trasporto a fune o le biciclette. Per ciascuno di questi settori esistono distretti produttivi, filiere, indotto, sapere tecnico, capitale umano. Una transizione verso il “green transport”, gestita con intelligenza, può rappresentare un’opportunità strategica per l’economia italiana».
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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