Nutrire il mondo, preservare il Pianeta
È il tema della Giornata dell’alimentazione 2014. Per la Fao, l’agricoltura familiare è una preziosa risorsa per la sicurezza alimentare e la biodiversità
Il 16 ottobre è la Giornata mondiale dell’alimentazione, il cui tema quest’anno è “Nutrire il mondo, preservare il Pianeta”. Tema scelto per valorizzare l’agricoltura familiare e i piccoli agricoltori, di cui nel 2014 si celebra l’Anno internazionale. Attenzione puntata quindi sul ruolo determinante dell’agricoltura familiare nel debellare fame e povertà, offrire sicurezza alimentare e nutrizione, migliorare i mezzi di sussistenza, gestire le risorse naturali, proteggere l’ambiente e realizzare uno sviluppo sostenibile, in particolare nelle aree rurali.
Nel mondo, circa 925 milioni di persone soffrono la fame. Se si pensa che circa il 40% dei terreni coltivabili mondiali si va degradando e subirà gli effetti dei cambiamenti climatici, appare evidente che quello della sicurezza alimentare sia un problema di primaria importanza a livello globale. Gli organismi internazionali coinvolti guardano alla piccola agricoltura, piuttosto che alle pratiche aggressive di latifondo, per affrontare la questione nel medio-lungo termine: la sostenibilità ambientale è infatti un dato da cui non si può più prescindere. «La promozione della resilienza e
dell’adattamento dei mezzi di sussistenza ed il raggiungimento della sicurezza alimentare devono
rappresentare delle priorità nelle linee programmatiche dei governi. I piccoli agricoltori – sostiene l’Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) – devono essere al centro di tali politiche e ricoprire un ruolo di primo piano nella distribuzione degli investimenti volti al raggiungimento di questi obiettivi».
Come agenzia principale delle Nazioni Unite per lo sviluppo agricolo e rurale, la Fao lavora da anni con agricoltori familiari e piccoli agricoltori e collabora con governi nazionali, organizzazioni e autorità locali per promuovere ulteriori azioni a favore dell’agricoltura familiare. Al momento sono attivi diversi progetti in questo settore, uno dei quali punta al rafforzamento del partenariato per migliorare gradualmente i mezzi di sussistenza nelle comunità indigene, nell’agricoltura familiare e nella piccola agricoltura. I beneficiari principali di questo progetto sono i piccoli agricoltori, le popolazioni indigene e le comunità locali che praticano sistemi peculiari di gestione del patrimonio agricolo: quello del caffè in Etiopia; le terrazze di riso in Indonesia; gli orti galleggianti in Bangladesh; l’oasi Siwa in Egitto. La conservazione del patrimonio si basa sul riconoscimento dell’importanza che agricoltori, popolazioni indigene e comunità locali (in particolare le donne) hanno nel conservare e sostenere la biodiversità e, al tempo stesso, nel produrre la maggior parte del cibo mondiale. La finalità primaria del progetto è sviluppare ulteriormente la capacità delle comunità agricole locali e delle istituzioni locali e nazionali di conservare e gestire in modo sostenibile i sistemi del patrimonio e le risorse naturali, nonché di generare reddito e aggiungere valore economico, in modo sostenibile, a prodotti e servizi di tali sistemi.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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