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Lo spreco è servito

Oltre otto miliardi di cibo l'anno finiscono nella spazzatura. Lo dice il Rapporto 2014 sullo Spreco alimentare domestico

Scritto da il 08 luglio 2014 alle 8:00 | 0 commenti

Lo spreco è servito

Oltre mezzo punto di Pil nella spazzatura. Questo è lo spreco domestico di cibo ogni anno equivalente a 8,1 miliardi di euro, ossia  6,5 euro a settimana per 630 grammi di cibo gettato nella spazzatura. Queste sono le cifre del Rapporto 2014 sullo Spreco alimentare domestico di Waste Watcher/Knowledge for Expo, l’Osservatorio sui temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità con una piccola tendenza al ribasso. Lo scorso anno, infatti, la cifra era di 8,7 miliardi di euro. A parole, però, sembra che gli italiani stiano attenti visto che il 63% degli intervistati desidera un’Italia vigile contro gli sprechi, prima ancora di un’Italia equa (39%), solidale (22%), tollerante (12%), sicura (42%), e più in generale rispettosa dell’ambiente (47%).

E l’81% degli italiani controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo, era il 63% a inizio  2014, mentre il 76% vorrebbe portare a casa il cibo avanzato al ristorante, come è uso fare negli Stati Uniti.

«Non è il fattore economico a influenzare più di tanto lo spreco di cibo e, in Italia, siamo nella media del resto dei Paesi europei per quanto riguarda lo spreco di cibo, anche se i Paesi nordici sono un poco più avanti di noi, anche per quanto riguarda l’informazione sul tema», afferma Andrea Segrè, Presidente di Last Minute Market.

Il cibo, per il 60% degli italiani, è il settore dove si spreca di più, ancora più di quello idrico (37%) e dell’elettricità (20%) e di conseguenza chiedono delle specifiche azioni sul tema, come campagne di educazione alimentare nelle scuole, otto su dieci, o informazioni utili a evitare sprechi nove su dieci, a cominciare dai danni ambientali dello spreco di cibo.

E gli intervistati chiedono chiarezza e precisione circa le etichette. Il 90% le legge sempre per verificare la scadenza dei prodotti, mentre l’83% dichiara di conoscere la differenza tra “data di scadenza” e “preferenza di consumo”, ma solo il 67% di coloro che dicono di saperlo effettivamente ne comprende il significato, ossia il 54% del totale del campione. Circa le innovazioni auspicate ci sono le tecnologie intelligenti per gli imballaggi del cibo, con packaging che cambiano colore e possono monitorare la freschezza dei cibi (76%), ma anche sistemi di controllo delle temperature del frigorifero (75%) e sistemi di pianificazione della spesa (67%).

Dalla ricerca emerge anche una suddivisione dei consumatori interessante sotto al profilo sociologico. I nuclei familiari sono stati divisi in sei segmenti: i virtuosi (22%), i più sensibilizzati al tema dello spreco alimentare; gli attenti (27%) che si danno qualche licenza, con atteggiamento sensibile; gli indifferenti (10%), che hanno solo una marginale attenzione ai temi dell’ambiente; gli incoerenti (26%), che “predicano bene e razzolano male”; gli spreconi (4%), con scarso interesse per l’ambiente e gli incuranti (11%), ossia coloro che vedono la problematicità dello spreco, ma come tema a se.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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