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Macchine per il caffè e rifiuti: la tazzina sostenibile | Tekneco

Alimentazione sostenibile

Macchine per il caffè e rifiuti: la tazzina sostenibile

Una classifica di Altroconsumo mette a confronto cinque metodi di preparazione del caffè. Quello più amico dell’ambiente è il più tradizionale: la moka

Scritto da il 06 marzo 2014 alle 8:25 | 0 commenti

Macchine per il caffè e rifiuti: la tazzina sostenibile

Una recentissima inchiesta di Altroconsumo offre una diversa prospettiva con cui pensare al caffè quotidiano. I diversi metodi di preparazione possono infatti essere più o meno ecosostenibili.

Quello più amico dell’ambiente risulta essere il sistema tradizionale: la caffettiera. La moka è fatta di alluminio che, spesso, è riciclato ed è comunque riciclabile. Inoltre, durante il suo utilizzo, viene prodotta una scarsa quantità di rifiuti: al di là dei fondi di caffè, che sono comunque comuni a tutti i tipi di macchine, gli unici scarti che vanno presi in considerazione sono l’involucro o la latta che contengono il caffè. È possibile utilizzare qualsiasi tipo di caffè, incluso quello con marchi sostenibili, che riducono l‘impatto sull’ambiente.

Al secondo posto troviamo le macchine con le cialde. Dal punto di vista dell’inquinamento, gli unici residui sono concentrati sulla carta o nel recipiente che contiene il caffè. Anche in questo caso è possibile utilizzare qualsiasi tipo di caffè.

L’apparecchio, come tutti i successivi del test, è un Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) e contiene alcuni materiali inquinanti che, se smaltiti correttamente, possono essere riciclati e riutilizzati. Ha comunque un impatto ambientale elevato anche nella fase di produzione dell’apparecchio e in quella di smaltimento.

In classifica seguono poi le macchine con le capsule. Uno degli aspetti negativi riguarda la produzione di rifiuti: dopo un anno di utilizzo, la macchina produce qualcosa come 700 g di alluminio, 5,7 kg di plastica e 4,2 kg di carta. Non è possibile utilizzare altri tipi di caffè rispetto a quello proposto dalla marca, a eccezione di alcuni marchi compatibili.

Al quarto posto troviamo le macchine automatiche. Sono macchine grandi, la cui fabbricazione comporta un maggiore utilizzo di materie prime e, di conseguenza, ci sarà una quantità maggiore di rifiuti da smaltire alla fine ciclo di vita. Rispetto a una macchina con le capsule, il consumo di energia per la produzione di caffè è il doppio. Viceversa, la produzione di rifiuti è molto più alta nei modelli con le capsule, dal momento che i modelli automatici producono esclusivamente la carta o il contenitore che contengono il caffè.

In fondo alla classifica ci sono le macchine per il caffè americano. La spesa ridotta non è sufficiente a compensare l’elevato consumo di energia elettrica dovuta al riscaldamento costante del caffè già fatto. Per questo motivo, rispetto alle altre, le macchine a filtro hanno il maggior impatto ambientale per la preparazione di un caffè. È possibile utilizzare qualsiasi tipo di caffè, inclusi quelli con etichette sostenibili. Rifiuti e filtri di carta non incidono in maniera significativa sull’impatto ambientale. Un altro aspetto negativo è che circa un terzo del caffè prodotto evapora a causa del riscaldamento costante.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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