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L'abolizione del Sistri delude il mercato | Tekneco

L’abolizione del Sistri delude il mercato

Dopo una lunga serie di preparativi e test, il sistema di tracciabilità dei rifiuti è stato cancellato. Chi rimborserà le aziende per i costi sopportati?

Scritto da il 29 agosto 2011 alle 9:08 | 17 Commenti

L’abolizione del Sistri delude il mercato

Photo: thorephoto


L’abolizione del Sistri ha spiazzato il mercato. Dopo un lungo lavoro di preparazione e di test, con il seguito di costi, il cambio di rotta del Governo ha lasciato tutti di sasso. Tekneco ha sondato l’umore degli operatori e provato a tracciare gli sviluppi futuri per la tracciabilità dei rifiuti

L’inaspettata abolizione

Gli operatori del settore escono dall’incubo Sistri iniziato con il decreto ministeriale del 17 dicembre 2009. Il salvatore è il Ministro per la semplificazione Roberto Calderoli che lo scorso 13 agosto, durante la conferenza di presentazione della manovra 2011, ha affermato «L’abolizione del Sistri rappresenterà una forte semplificazione della vita dell’impresa. Era stato, in maniera un po’ eccessiva, esteso ad una serie di soggetti, tipo gli artigiani, che avrebbero dovuto avere degli oneri e delle complicazioni». Sono bastate poche parole, e i commi c) e d) dell’articolo 6 del d.lgs 138/2011 a spazzare via 18 mesi di un sistema fatto chiavette Usb, sistema di rilevamento satellitare, software e hardware non perfettamente funzionanti.

Le reazioni a caldo del Ministro Stefania Prestigiacomo, si sintetizzano nella frase “L’abolizione del Sistri è un regalo alle ecomafie”. Per il resto tutto tace sul sito di riferimento ufficiale del Sistri, mentre sul sito del Ministero dell’Ambiente, con dieci giorni di ritardo, è stata inserita un breve nota. Viene ribadisce il concetto della stretta correlazione dell’abolizione Sistri come regalo alle ecomafie, ma rimangono oscure, agli operatori del settore, le motivazioni della novità introdotta in modo così repentino.

Minaccia ecomafie

Mentre l’abolizione del Sistri contenuta nel d.lgs 138/2011 che attende di essere convertito in legge entro i 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, pena la perdita di efficacia, alcune associazioni ambientaliste e rappresentati di diversi schieramenti politici si uniscono alla tesi della Prestigiacomo, quella delle ecomafie.

Tekneco ha voluto intervistare operatori del settore che lavorano quotidianamente con la gestione dei rifiuti, per approfondire e capire la questione che rischia di diventare di “lana caprina”. Per avere una panoramica completa ci è sembrato opportuno sentire il parere dell’amministratore del portale Sistriforum, social network che riunisce le voci degli attori del settore rifiuti, il quale sottolinea che :«L’introduzione del Sistri avrebbe trovato impreparati controllori e controllati, e cioè non solo il mondo delle imprese ma gli stessi organi di polizia. La confusione normativa e la mancanza della certezza delle regole costituiscono da sempre terreno fertile per chi opera in violazione di legge. Giova ricordare, peraltro, che tale eventualità non è ancora definitivamente scongiurata».

Di avviso simile il pensiero di una consulente ambientale, che preferisce rimanere anonima, «Sia che il Sistri venga definitivamente abolito, sia che per assurdo venga riesumato, sia che si riparta da zero per ottenere un sistema più funzionale e funzionante, non avrà alcun peso sulle ecomafie. E’ un’illusione che personaggi che finora hanno agito nell’illegalità, traendone enormi profitti, si iscrivano al Sistri».

Le reazioni degli operatori del settore

All’amministratore del sito Sistriforum abbiamo chiesto di farci una sintesi dei presunti mal di pancia o salti di gioia derivanti della paventata abolizione del Sistri e lui commenta così: «Dal sondaggio che abbiamo lanciato scaturiscono interessanti spunti di riflessione. Solo una componente minoritaria degli operatori ritiene che l’attuale sistema cartaceo offra sufficienti garanzie di tutela ambientale. Gli altri si dividono tra quelli che chiedono una revisione del Sistri, che salvi quello che di buono c’è da preservare, e quelli, i più, che lo ritengono un inutile e costoso accanimento terapeutico. Le aziende aspirano a una tracciabilità elettronica di agevole gestione».

La consulente ambientale intervistata da Tekneco tiene a sottolineare che: «Il sistema cartaceo per la gestione dei rifiuti difficilmente è sottoposto a controllo da parte di forze dell’ordine o altro personale autorizzato. Ho lavorato a lungo presso uno studio di consulenza per piccole/medie imprese e non ho mai sentito parlare di controlli da parte dei clienti, che sottovalutano bellamente la tenuta dei registri perché tanto non li guarda mai nessuno».

Lo scenario post-Sistri

Cosa succederà adesso in materia regolamentazione dei rifiuti? «Anche se il Parlamento confermasse la volontà di abbandonare il Sistri, – chiarisce l’amministratore di Sistriforum-  la norma andrebbe completamente riscritta in fase di conversione del decreto legge. Tecnicamente è un provvedimento che fa acqua da tutte le parti».

A questo bisogna aggiungere gli iter dei ricorsi che le Associazioni di categoria inizieranno a formulare non appena si avrà un quadro normativo più chiaro in tema Sistri. Del resto sono ingenti le cifre di denaro finora spese per il sistema. Dati non ufficiali parlano di 90 milioni di euro, costituiti dai contribuiti delle piccole, medie e grandi imprese per un sistema che è stato buttato nella spazzatura, in perfetta linea con gli sprechi italici.

I costi

Il Sistri è stato visto un divoratore di denaro. Sconosciuto il costo dell’appalto Sistri alla Selex in quanto segreto, trasparente quello sostenuto dalle aziende. La consulente ambientale riassume «Le piccole aziende hanno sostenuto costi relativi all’iscrizione, alle associazioni alle quali hanno aderito per farsi seguire (gestione delle USB) e al contributo annuale, cavandosela con qualche centinaio di euro. Le grosse aziende di trasporto, i produttori e gestori di impianti di recupero/smaltimento, fra black box (compreso il montaggio presso le officine autorizzate), chiavette, corsi, personale assunto per eseguire le operazioni di tenuta dei registri informatici, hanno speso anche 45.000 euro all’anno». Al costo finale probabilmente bisognerebbe aggiungere e quantificare quello del tempo sottratto al lavoro vero e alla vita privata.


Commenti

Ci sono 17 commenti.

  • Marco
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 09:59

    Invece è stato un sollievo per centinaia di migliaia di aziende...che hanno scongiurato il black out lavorativo che avrebbe provocato un sistema che NON FUNZIONA!!!!!!

  • SERGIO
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 10:15

    CI VUOLE BEN ALTRO PER CONTRASTARE LE ECOMAFIE

  • Zon
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 10:37

    TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13ª) MARTEDÌ 23 AGOSTO 2011 290ª Seduta (pomeridiana) Presidenza del Presidente D'ALI' PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2887 La 13ª Commissione del Senato, esprime parere favorevole con la seguente condizione: sia ripristinato il sistema SISTRI, prevedendone, in via principale e nel rispetto del già previsto scaglionamento per i produttori di rifiuti pericolosi con un numero di dipendenti fino a 10 unità, la piena operatività a far data dal 1° gennaio 2012 e valutando l'opportunità di interventi, sentite le organizzazioni maggiormente rappresentative delle categorie economiche, finalizzati a superare in particolare difficoltà tecniche ed operative e prevedendo eventuali esenzioni ulteriori per tipologie di rifiuti che non presentino aspetti di particolare criticità ambientale;

  • Anna Simone
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 11:40

    Buongiorno a tutti e grazie per i vostri interventi! @Marco - Probabilmente ci sarebbe stato un black out lavorativo se il Sistri fosse entrato in funzione rispettando le ultime tempistiche. Del resto i risultati dei click day di maggio e luglio non lasciavano presagire nulla di diverso. @ Sergio - Per contrastare le ecomafie si potrebbe forse partire dall’intensificazione dei controlli, qualsiasi sia il sistema di tracciabilità dei rifiuti adottato. @Zon - In sede di conversione in legge del d.lgs 138/2011 sta prendendo piede l'idea di salvare la tracciabilità informatica, ma vista l’assenza dei comunicati stampa da parte del Ministero dell’Ambiente, risulta complesso avere delle certezze. Buona giornata Anna Simone

  • Corrado
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 12:18

    La revoca del SISTRI davvero non me l'aspettavo dopo 2 anni di "passione" e di incredibile profusione (sperpero?) di energia e di denaro per allineare un'azienda con una decina di filiali come quella che gestisco io. Una parte di me gioisce poichè di quì a poco si sarebbe ripresentato il problema (moltiplicato 10); l'altra parte invece sta tra l'allibito e il deluso per un fallimento epocale che da solo basterebbe per mandare a casa questo pessimo esecutivo di governo composto da un esercito di incompetenti. Regalo alle ecomafie? Di sicuro. Danno alle aziende evitato? Forse si...ma cosa dire invece del danno procurato in questi 2 anni? I progetti devono essere portati avanti come prima cosa consultandone gli attori ed invece, in questo caso, abbiamo assistito ad una gestione borbonica, vessatoria ed umiliante soprattutto per le piccole imprese oneste (smaltitori in primis) che sono state date in pasto a consulenti senza scrupoli. Per non parlare del pessimo servizio offerto dal call center composto perlopiù da personale impreparato (e probabilmente anche sottopagato). In poche parola una vergogna. Buona giornata a tutti.

  • Anna Simone
    scrive il 29 agosto 2011 alle ore 14:36

    Salve Corrado, ha ragione sono stati buttati al vento (o forse nella spazzatura, visto l’ambito di riferimento) mesi di investimento. Probabilmente l’idea era buona ma sulla non perfetta realizzazione concordano in molti. La maggior parte degli operatori del settore ha lamentato fin dall’inizio la scarsa partecipazione al progetto, molto attiva solo in termini di contributi economici. Anche durante i vari focus di approfondimento con i portavoce del Ministero, sono emersi questi aspetti ma evidentemente non stati presi in considerazione. Per quanto riguarda il call center, i lunghi tempi di attesa e l’incapacità di fornire informazioni adeguate non ha aiutato il Sistri. Tuttavia, non deve esser facile fornire risposte chiare se nemmeno i vertici avevano ben chiaro come far fronte alla complessità normativa in ambito rifiuti. A mio avviso la faccenda del Sistri, per quel che possa valere il mio parere, non si conclude qui. Saluti Anna Simone

  • SERGIO
    scrive il 30 agosto 2011 alle ore 10:33

    COME GIA' DETTO IL SISTRI ERA IMPRATICABILE, NELLA AZIENDA PER CUI LAVORO ABBIAMO FATTO CORSI (FRA CONTRADDIZIONI E TANTI "NON SO") E PERSO TANTO TEMPO E RISORSE, ABBIAMO AVUTO PROBLEMI GIA' CON LA MODULISTICA PER IL RITIRO DELLE CHIAVETTE PER IL QUALE CI SIAMO DOVUTI SCONTRARE CON LA BUROCRAZIA E L'IMPREPARAZIONE DELLE NS CAMERE DI COMMERCIO, CIO' CHE ANDAVA BENE A MODENA E VERONA NON VENIVA ACCETTATO A FIRENZE E GENOVA (COME SE FOSSE UN ALTRA REPUBBLICA) PERFINO AGGIORNARE LA CHIAVETTA E' STATO UN PROBLEMA, IL PORTALE SISTRI ERA SEMPRE BLOCCATO, L'ABOLIZIONE DEL SISTRI PER ME E' STATO UN SOLLIEVO MA HA RAGIONE PIENA CORRADO NEL DIRE CHE QUESTA E' UNA SCONFITTA, SENZA CONSIDERARE I SOLDI BUTTATI AL VENTO DALLE AZIENDE. SALUTI E BUON LAVORO

  • simona
    scrive il 30 agosto 2011 alle ore 11:04

    Leggendo qua è la i diversi commenti apparsi sui vari blog, ai vari articoli, ho notato come molti gioiscano per l'abrogazione del Sistri. A mio avviso non so se gioire, per molti aspetti. Come spesso avviene le idee di partenza sono LODEVOLI ma all'atto dell'applicabilità cadiamo sempre sui soliti aspetti: mancanza di chiarezza in fase di avvio già tra coloro che hanno strutturato il sistema (se alla fonte non si ha ben chiaro come si vuole strutturare il sistema come si può pensare che le aziende poi riescano a districarsi???), mancanza di comunicazione diretta con le aziende per testare l'applicabilità del sistema, mancanza di effettivi periodi di prova.. ..ma dire il sistema non funziona e abrogarlo del tutto senza tentare di fare effettivamente qualcosa, di concreto, per migliorare la situazione non ha molto senso.. ..soprattutto vista la DIRETTIVA EUROPEA 2008/98/CE che riporta all'articolo 17 l'obligo di applicare misure volte al miglioramento della gestione dei rifiuti e cita inoltre un sistema che permetta la tracciabilità dei rifiuti..qualcosa comunque si deve attuare!! Molti propongono un sistema differente, ma non si rendono conto che questo implica il dover stanziare ulteriori soldi da parte delle aziende, in aggiunta a quelli che sono stati pagati fino adesso per adeguarsi al sistema, per la formazione, per il materiale informatico quali pc, black box..senza contare il tempo speso..PERCHE' ALLORA INVECE DI PENSARE AD UN SISTEMA NUOVO, NON CERCARE DI MIGLIORARE QUELLO ATTUALE???

  • Anna Simone
    scrive il 30 agosto 2011 alle ore 12:42

    Buongiorno Sergio! Il Sistri non era un sistema praticabile per molti operatori. I Vertici hanno ripetuto, per mesi, il mantra del “miglioramento continuo” ma migliorare qualcosa senza ascoltare le esigenze della controparte risulta complesso. L’unica cosa chiara in tutta la faccenda mi pare sia stata l’inadeguatezza del sistema informatico, negata anche davanti all’evidenza. In questi giorni continuano sul sito ufficiale de Sistri le pubblicazioni dei dati di utilizzo del sistema. Quello di ieri ha registrato 2286 movimentazioni http://www.sistri.it/Documenti/Allegati/DATI_UTILIZZO_SISTEMA.pdf. Ma perché non pubblicano nessun comunicato stampa per avvisare voi operatori del settore, e pubblicano, invece, report? Ci sono davvero persone che continuano ad usarlo in questi giorno di gran confusione? Anna Simone

  • Anna Simone
    scrive il 30 agosto 2011 alle ore 12:57

    Buongiorno Simona! Mancano i comunicati stampa ufficiali e non è chiaro nulla. Non si capisce se vogliono posticipare l’entrata in vigore al 1 gennaio 2012 e di conseguenza lasciarlo così com’è (una manciata di mesi non bastano per modificarlo e farlo testare). O abolirlo completamente (e come la mattiamo con i soldi investiti dalle imprese?), oppure proporne uno nuovo (ma chi lo gestirà la stessa Azienda, ora indagata, che ha fatto registrare un flop finora? ). Magari sarebbero opportuno sentire almeno il Ministro Prestigiacomo. Ci sono vari politici che hanno iniziato a parlare del Sistri, ma avranno mai partecipato ai focus tecnici sul Sistema,oppure avranno parlato qualche volta con chi ha a che fare con i rifiuti nel quotidiano? Buona giornata Anna Simone

  • MARCO
    scrive il 31 agosto 2011 alle ore 09:32

    SONO FRA QUELLI CHE SONO CONTENTI CHE IL SISTRI SIA STATO ABOLITO PER LE PICCOLE AZIENDE COME LA MIA SAREBBE STATO TROPPO COMPLICATO SEGUIRE IL TUTTO, SERVIREBBE UNA PERSONA SOLO PER SEGUIRE LE PRATICHE DEI RIFIUTI, E POI NON AVREBBE NEPPURE RISOLTO IL PROBLEMA DEI RIFUTI SMALTITI ILLECITAMENTE.

  • Anna Simone
    scrive il 31 agosto 2011 alle ore 16:33

    Salve Marco! Come lei, molti altri avrebbero dovuto assumere personale solo per tentare di gestire il sistema Sistri. Tuttavia in base agli ultimi risvolti politici, non si può escludere un ritorno del Sistri o di un suo fax simile. Inoltre se venisse definitivamente abolito, scatterebbero le richieste di risarcimento che Tremonti non sarebbe in grado di sostenere... considerando che già nell'ambito dell'attuale Manovra mancano 5/10 miliardi di Euro. Buona giornata Anna Simone

  • pecorella smarrita
    scrive il 31 agosto 2011 alle ore 19:01

    E' importante ricordare che le eventuali richieste di risarcimento dovrebbero essere avanzate a Selex (e magari anche all'Avv. Pelaggi) che è tresponsabile di aver intascato miliardi per un sistema che fa acqua da tutte le parti. Che c'entra Tremonti......il sistema non doveva essee a costo 0 per lo stato?

  • Anna Simone
    scrive il 31 agosto 2011 alle ore 22:12

    Salve, se ci dovessero essere delle richieste di rimborso sarà lo Stato a dover pagare. Il Sistri è stato commissionato alla Selex, successivamente con l'intervento normativo del Governo (d.lgs 138/2011) quest'ultimo ne propone l'abolizione. L'Azienda non risponde di eventuali cambi di parere ai vertici! Buona serata Anna Simone

  • Ferruccio
    scrive il 01 settembre 2011 alle ore 06:21

    Salve, sono favorevole al stop del SISTRI che aveva provocato non piccoli problemi alle aziende. Per i vari rimborsi chiederei all'Albo gestione rifiuti una compensazione sulla tassa annuale che viene pagata in quanto come Albo sono loro che gestiscono tutte le pratiche sul Sistri. Buona giornata Ferruccio

  • Anna Simone
    scrive il 01 settembre 2011 alle ore 10:00

    Buongiorno Ferruccio, se per l'Albo gestione rifiuti intende l'Albo nazionale gestori ambientali, l'Ente fa parte del Matt. Credo che le decisioni debbano essere prese di concerto con il Ministero di riferimento. Aspettiamo fiduciosi eventuali aggiornamenti in tema Sistri... tra l'altro oggi ci sarebbe dovuta essere una prima partenza! Buona giornata Anna Simone

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L'autore

Anna Simone

Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.


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