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La scienza che cala dal cielo

L’uso dei droni è diventato sempre più frequente per molti professionisti. Non tutti sanno che però esistono regole di sicurezza come si trattasse di piccoli aeroplani

Scritto da il 20 aprile 2015 alle 8:00 | 0 commenti

La scienza che cala dal cielo

L’uso dei droni, i SAPR “Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto”, sta entrando in molte attività. Sono due i “driver” di questo sviluppo. Il primo è il miglioramento delle prestazioni dei SAPR, con un abbassamento dei prezzi, (sebbene spesso siano alti gli investimenti per R&S dei SAPR, dell’ordine di milioni di Euro) mentre il secondo è rappresentato dalla possibilità di dotarsi a prezzi accessibili di sistemi e sensori di monitoraggio da installare sui SAPR. Il tutto si sta traducendo nella realizzazione di servizi, da parte dei professionisti, di controllo e monitoraggio dall’alto a prezzi più bassi rispetto ai sistemi tradizionali. I servizi a oggi realizzabili sono legati al rilevamento cartografico, al dissesto idrogeologico, agli ambiti agroforestali e al rilevamento ambientale, ma non è escluso che, a breve, si possano immaginare altre tipologie di servizi. Non si creda, però, che basti dotarsi di un SAPR, fare qualche prova e si sia pronti. I SAPR sono stati normati attraverso un dettagliato regolamento tecnico stilato dall’ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. La competenza del Regolamento Enac riguarda qualsiasi cosa rientri nella definizione di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) e da cui si rileva la differenza con gli Aeromodelli: i SAPR sono aeromobili come definito dall’art. 743 del Codice della Navigazione, gli Aeromodelli possono invece essere utilizzati solo a scopo ricreazionale. Seguendo, quindi, i dettami della normativa europea (Regolamento CE 216/2008) che affida la competenza di ENAC su tutti i SAPR entro il peso di 150 kg al decollo, viene posto innanzitutto l’accento sull’aspetto che l’Autorità ha l’obbligo di normare e garantire la sicurezza delle operazioni, siano esse di pianificazione, manutenzione ed, ovviamente, di volo. Nella normativa dell’ENAC i SAPR sono suddivisi in inferiori o uguali/superiori alla soglia dei 25 kg di massa massima al decollo, che sono quelli di maggiore interesse per i professionisti. Innanzitutto, il Costruttore del SAPR: deve aver superato la fase di sperimentazione iniziale (R&S) atta a dimostrare la soddisfazione dei requisiti di sicurezza imposti da ENAC e deve redigere il Manuale di Volo che l’Autorità deve approvare. Dopo di che è possibile iniziare l’attività sperimentale propedeutica dove l’operatore deve dimostrare di essere in grado di “operare” il sistema, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e negli scenari approvati da ENAC. La gestione operativa è affidata all’Operatore (che può essere anche il solo pilota) il quale deve potersi strutturare secondo un’organizzazione interna che preveda alcune figure di responsabilità. L’Operatore deve, quindi, redigere il Manuale delle Operazioni dove, indicati il responsabile delle operazioni ed il responsabile della aeronavigabilità, deve esplicitare tutte le procedure necessarie a garantire il più alto grado di sicurezza nelle operazioni. L’Operatore, in regola con la documentazione, riceve una notifica da ENAC (pubblicata sul sito www.enac. gov.it alla sezione SAPR) a operare su aree non critiche, ossia dove non c’è rischio di procurare danni a perdi Sergio Ferraris e Francesco Tebaldi DRONI L’uso dei droni è diventato sempre più frequente per molti professionisti. Non tutti sanno che però esistono regole di sicurezza come si trattasse di piccoli aeroplani sone, cose o alla collettività, ovvero riceve un’autorizzazione a operare in aree critiche, come, per esempio, aree congestionate o comunque con una certa densità di popolazione. Per quanto riguarda, invece, il pilota è necessario sfatare la convinzione che sia necessario un brevetto, un patentino o una licenza, perché i requisiti del pilota sono i seguenti: “deve essere designato dall’Operatore il quale, per le attività di volo approvate su aree non critiche per le quali ha ricevuto notifica da ENAC, se ne assume la totale responsabilità, mentre nell’ambito dell’autorizzazione su aree critiche ENAC ne verifica le capacità e attestazioni; il pilota deve avere un’età minima di 18 anni, essere a conoscenza delle regole dell’aria – quindi aver seguito un apposito corso, oppure essere in possesso di tali competenze in base ad asseverazione di una licenza di volo civile o un attestato sportivo -, ma serve anche un programma d’addestramento per lo specifico SAPR che può rilasciare il costruttore o scuole approvate da ENAC, oltre ad essersi sottoposto ad una visita medica d’idoneità psicofisica di seconda classe. Il SAPR, infine, deve essere assicurato con copertura RC e tale copertura, cosa importante di cui tenere conto, è necessaria per il fatto che il cliente per il quale si sta realizzando il servizio è corresponsabile circa la rispondenza alle specifiche di sicurezza nell’espletamento delle operazioni specializzate previste da ENAC. ENAC può prevedere semplificazioni per i SAPR del peso inferiore ai 2 kg; per quelli di massa superiore ai 25 kg, oltre a tutto quanto specificato sopra, sono previste norme più restrittive. «Uno studio professionale, una volta fatti tutti i passi necessari per il riconoscimento d’Operatore con un sistema omologato da ENAC, prima sulle aree non critiche e successivamente anche su quelle critiche, ma con la necessaria copertura assicurativa, può fornire a terzi i servizi – ci fanno sapere da FTO Padova Srl che con la sua Divisione FTO Remotefly è azienda attiva nel settore di formazione professionale di piloti e fornitura di servizi specializzati con SAPR -. Si tratta di un investimento che oscilla tra i 20 e i 50mila euro per un sistema SAPR, omologato da ENAC sotto i 25 kg, ai quali bisogna aggiungere le pratiche per diventare operatore e la formazione dei piloti, per una cifra indicativa tra i 5 e gli 8 mila euro».

Ha collaborato Francesco Tebaldi

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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