Gas per la sostenibilità

Sono poco presenti nel panorama della mobilità sostenibile, eppure sarebbero molto utili. Parliamo dei gas per autotrazione, Gpl e Metano, che potrebbero dare un grande contributo in termini d’abbattimento delle polveri sottili e di riduzione della CO2. Un ulteriore spinta a sviluppare questi combustibili, in attesa di una maggiore maturità tecnologica e di mercato della trazione elettrica è arrivato dall’ex ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, durante gli Stati Generali della Green Economy che si sono tenuti alla fiera Ecomondo di Rimini.

«Per sviluppare una green economy nel nostro Paese occorre rafforzare le misure per una mobilità sostenibile a sostegno delle auto a gas e a Gpl. – ha detto Ronchi – In Italia il parco auto italiano è ancora principalmente costituito da auto vecchie e inquinanti. Occorre ridurre il costo e il peso ambientale dell’auto di proprietà a sostegno di un’alta qualità dell’aria anche in vista degli obiettivi che l’Europa si pone per il 2030 (riduzione delle emissioni del 40%).

Ovvio il plauso a questa dichiarazione da parte degli operatori del settore che tramite Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore del Gpl e del Metano si sono espressi positivamente. Assogasliquidi sostiene che sul fronte della tutela ambientale Gpl e metano abbattono notevolmente il livello di emissioni inquinanti: in particolare il Gpl abbatte del 10-15% le emissioni di CO2 e del 99% le emissioni di Pm10.

Oltre ai vantaggi ambientali il retrofit delle auto a benzina verso questi due carburanti alternativi ha anche altri vantaggi. Il primo è quello di allungare la vita delle autovetture, con una spesa minima per l’automobilista, ritardandone l’obsolescenza con tutti i vantaggi che ciò comporta per le tasche dei cittadini e per lo sfruttamento delle risorse. Il secondo riguarda il sistema paese, poichè l’Italia ha la leadership nei sistemi d’alimentazione per le autovetture, sia per i nuovo, sia per il retrofit, e un incremento d’incremento degli impianti installati aiuterebbe il sistema manifatturiero.

Su un altro fronte quello della rete di distribuzione, invece, si può dire che il sistema sarebbe, il condizionale è d’obbligo, è quasi pronto. L’Italia, infatti, ha una rete di distribuzione del metano tra le più capillari al mondo, e servirebbe poco per passare da una rete composta da 1030 distributori attivi ai circa 9.000 distributori di carburante tradizionale in Spagna. Per non parlare della ricarica domestica delle autovetture a metano. Cosa che farebbe fare un salto immediato nella diffusione di veicoli metanizzati.