chimica verde
Cresce la chimica verde. E l’Italia c’è
Secondo una ricerca di settore, il mercato della chimica green crescerà molto nei prossimi anni, arrivando a un valore superiore agli 80 miliardi
Photo: Eva Decker/ Wikipedia
Buone notizie per la chimica verde. Secondo il recente rapporto pubblicato dalla società statunitense di analisi TechNavio intitolato “Global Chemicals Green Market 2014-2018” il mercato del settore tenderà a una crescita significativa e progressiva nel corso del quinquennio considerato: più in concreto, dall’anno in corso al 2018 si prevede un tasso di crescita annuo medio dell’8,16%.
Tradotto in soldi, se nel 2013 il valore del mercato è stato di 55,4 miliardi di dollari, nel 2018 passerà a 82 miliardi con un tasso di crescita variabile dal 6,5% del 2013 al 9,5% del 2018.
Passando al peso delle varie aree geografiche considerate dallo studio (Europa, Nord America, Asia/Pacifico), il Vecchio Continente è quello più forte con il 38%, l’area nordamericana si posiziona al 30% e quella asiatico-oceanica al 28%. Per quanto riguarda, invece, i Paesi leader, al primo posto del podio ci sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania e dalla Cina.
E il nostro Paese che ruolo ha? «L’Italia ha ottime carte da giocare: è all’avanguardia, a livello mondiale, nella ricerca, e può contare su un numero di aziende che vantano tecnologie avanzate e sono in grado di affrontare la competizione globale», è la risposta che emerge da un’altra recente ricerca di cui ci siamo occupati: “GreenItaly” di Unioncamere-Symbola, in cui si segnala che nella chimica verde siamo i primi al mondo quanto a brevetti. E se, come illustra lo stesso report, il comparto della chimica verde in Europa ha un peso economico stimato in un fatturato di circa 2.000 miliardi di euro e in oltre 22 milioni di persone impiegate, l’Italia vanta potenzialità significative testimoniata da numerosi esempi: la nascita del Cluster Tecnologico Nazionale della “Chimica Verde” Spring, fondato da Biochemtex, Novamont, Versalis e Federchimica, che mira allo sviluppo di filiere integrate basate sulla produzione sostenibile di biomasse e su processi di bioraffineria a basso impatto ambientale; il primo impianto al mondo di bioetanolo 2G realizzato da Mossi & Ghisolfi, a Crescentino (Vercelli); la joint venture Matrìca per la riconversione green del petrolchimico di Porto Torres, e i casi analoghi di Gela e Porto Marghera.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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