mobilità
Car sharing: è boom
Cresce il car sharing anche in Italia. La maggiore flessibilità è alla base del successo
É un boom sul quale pochi avrebbero scommesso vista l’affezione degli italiani verso l’auto privata. Parliamo del car sharing che ha visto a Roma, Milano e in altre undici città lungo lo stivale un vero e proprio incremento esponenziale dopo anni di stasi. I dati sono stati presentati a Roma in occasione della Giornata europea del car sharing, nell’ambito della Mobility Week e parlano chiaro: 220mila iscritti, tremila auto a disposizione e migliaia di noleggi al giorno.
«Il car sharing è un mezzo di spostamento piacevole, sostenibile e toglie dalla strada le auto private e lascia spazio al mezzo pubblico – spiega Raimondo Orsini, direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile - gli americani lo definirebbero una win-win situation, una situazione in cui vincono tutti: i cittadini perchè spendono meno rispetto all’auto privata e l’ambiente, perchè il bene per tutti noi è ritrovare possesso delle nostre cittá». E le stime per il futuro parlano chairo. A livello globale nel 2020 gli utenti del car sharing saranno dodici milioni con un giro d’affari di 6,2 miliardi di euro.
«Il car sharing in questo momento rappresenta uno dei settori piú promettenti e vitali della Green economy – dice Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile - usarlo vuol dire inquinare meno, tornare a guadagnare spazio in cittá, da dedicare ai pedoni e alle piste ciclabili, per garantire ai cittadini migliore qualitá della vita e far risparmiare alle famiglie italiane sui costi della proprietá dell’auto privata».
Secondo le stime della Fondazione Sviluppo Sostenibile percorrendo 10mila chilometri l’anno si risparmiano piú di 2mila euro sulle spese di gestione, mentre ogni auto del car sharing può toglierne 13-14 dalla strada, ma altre ricerche affidano all’organizzazione dei sistemi risultati ancora migliori. Utilizzando sistemi avanzati d’implementazione si può semplificare l’uso da parte dell’utente arrivando a un tasso di sostituzione di uno a trentadue. Il successo di questi tempi lo dimostra. é bastato passare dall’obbligatorietà della presa e del deposito dell’auto alla possibilità di lasciarla ovunque e di rintracciarla con lo smart phone per assistere a un’esplosione del fenomeno, dovuta alla maggiore flessibilità.
«Questa capacitá del car sharing rappresenta uno dei motivi principali per cui l’Italia dovrebbe fare il possibile per promuoverlo e farlo diffondere», prosegue la Fondazione. Ed è indicativo il fatto che alcuni degli attori di questo successo siano aziende, come case automobilistiche e petrolifere, le quali hanno percepito il cambio di paradigma, adeguando il proprio business, iniziando a passare così dall’economia degli oggetti a quella dei servizi.
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L'autore
Sergio Ferraris
Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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