Il fotovoltaico innovativo sfrutta calore e luce
Un'innovazione per generare energia elettrica con calore e luce. Un bando per facilitare l'accesso agli incentivi. Il settore è vivacissimo anche d'estate
Alcuni ricercatori dell’Università di Stanford hanno messo a punto un prototipo che permette di sfruttare luce e calore solare per generare energia elettrica. Il metodo si chiama Pete (Photon Enhanced Thermionic Emission) e unisce il sistema di funzionamento dei pannelli fotovoltaici a quello del pannelli termodinamici. Poiché si tratta di due tecniche che funzionano a intervalli di temperatura diversi (oltre i 100°C le celle solari al silicio non generano più elettricità), il team di lavoro ha sostituito il silicio con il nitruro di gallio (che lavora a energie più elevate) e ha aggiunto un secondo strato di metallo, generando in questo modo un meccanismo di emissione di termoioni. E l’innovazione di Pete risiede proprio nel nuovo processo di conversione energetica.
Inoltre il sistema, funzionando bene a temperature al di sopra dei 200 gradi, potrebbe essere associato ai concentratori solari parabolici: ciò permetterebbe di aumentare l’efficienza dei pannelli e, allo stesso tempo, di ridurre i costi di produzione di energia. Secondo Nick Melosh, capo della ricerca «non parliamo di un nuovo materiale o di una piccola modifica nel processo, si tratta davvero di qualcosa di fondamentalmente differente dalle tradizionali modalità con cui è possibile ricavare energia». Con questa nuova tecnica, si stima un’efficienza di conversione intorno al 60 per cento (contro il 20 per cento circa delle celle solari tradizionali).
Certo, è ancora un prototipo, ma interessante perché porta con sé la promessa di dare al fotovoltaico l’attesa maturità, grazie al mix calore e luce.
Bando per l’accesso agli incentivi
Intanto, in Italia le buone notizie estive sono meno innovative, ma anche più concrete. Il 3 agosto 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Europea (nel supplemento dedicato agli appalti pubblici europei) l’avviso di gara per il programma Aspea (Azzeramento Spesa Energetica Associati) predisposto dal consorzio Asmez, che assiste 1520 enti locali di tutta Italia, erogando diversi servizi in forma associata, fra cui il supporto all’accesso ai finanziamenti pubblici e comunitari. Il 15 Settembre 2010 è la prima scadenza per la presentazione delle proposte progettuali di partner privati specializzati in impianti fotovoltaici.
L’obiettivo principale del programma Aspea è semplificare l’accesso ai finanziamenti governativi per la realizzazione di impianti fotovoltaici, produrre energia sufficiente ad azzerare la bolletta elettrica e ridurre le emissioni di anidride carbonica derivanti dai consumi dei Comuni, compresi quelli derivanti dalla pubblica illuminazione.
In base al Conto Energia, introdotto e regolamentato dal DM 19/02/2007 del Ministero dello Sviluppo economico, pubblicato sulla G. U. del 23/02/2007, i soggetti pubblici o privati che realizzano impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, hanno diritto ad accedere a contributi incentivanti per la durata di 20 anni. A tre anni dalla pubblicazione del DM, l’accesso ai finanziamenti da parte degli Enti Locali è risultato insoddisfacente, anche a causa del percorso particolarmente articolato da seguire per la realizzazione degli impianti e l’ottenimento dei contributi incentivanti.
Stando alle prime stime di Asmez, entro l’estate oltre 200 enti locali aderiranno al programma per un investimento previsto di circa 600 milioni di euro.
«Con il Programma Aspea il nostro Consorzio intende rendere i Comuni finalmente autosufficienti sul fronte energetico contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto per la riduzione dei gas serra», sottolinea Francesco Pinto, Presidente di Asmez. «Con questa iniziativa, Asmez apre un nuovo fronte di interventi nel settore dell’ambiente, che si affianca a quelli rivolti alla modernizzazione della macchina comunale che l’hanno finora caratterizzato».
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L'autore
Gabriella Longo
E' laureata in comunicazione e multimedialità. Si occupa di ambienti multimediali per l'apprendimento. Segue l'evoluzione della tecnologia, in particolare nel suo rapporto con la divulgazione e con il racconto del mutamento della nostra società.
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