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E' l'ora delle Smart Cities: ci crede anche Telecom | Tekneco

E’ l’ora delle Smart Cities: ci crede anche Telecom

Telecom si accorda con i comuni e lancia il Laboratorio Smart Cities: le città diventeranno intelligenti e sostenibili. Ecco il quadro dei progetti

Scritto da il 15 novembre 2010 alle 8:53 | 0 commenti

E’ l’ora delle Smart Cities: ci crede anche Telecom

Le città intelligenti sono caratterizzate da una distribuzione razionale dell’energia e utilizzano reti elettriche attive MT: queste smart-grids cominciano a diffondersi anche in Italia.

Telecom Italia ha stipulato di recente un protocollo d’intesa con ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, nel quale prevede la costituzione del Laboratorio Smart Cities attraverso il quale avviare progetti per rendere più sostenibili le città. Tra i primi comuni coinvolti nell’iniziativa ci sono Piacenza e Prato: il Laboratorio Smart Cities avrà il compito di sviluppare strategie d’intervento volte a migliorare l’efficienza energetica, il monitoraggio ambientale, adottare soluzioni che si integrano nel contesto urbano, realizzare linee guida per modelli di città sostenibili.

Telecom farà da partner tecnologico fornendo il know-how del centro di ricerca TILab e dello Smart Services Cooperation Lab: si lavorerà sulle infrastrutture affinchè si realizzino sistemi di comunicazione per i cittadini con condivisione di connettività nelle aree pubbliche, sistemi di videosorveglianza e miglioramento della mobilità, telerilevamento per aumentare l’efficienza energetica.

Nell’ottica di un nuovo modo di intendere le città, Piacenza ed altri comuni hanno già avviato programmi per trasformarsi in smart city attraverso la riduzione delle emissioni di CO2, l’implementazione del trasporto in ferro, l’efficienza energetica. Si parte spesso dalle abitazioni: sempre Telecom lanciò circa un anno fa il progetto Energy@Home per sviluppare elettrodomestici intelligenti in grado di autogestirsi per regolare i consumi dell’energia dell’intera casa inviandosi tra loro informazioni e scambiandole con la rete elettrica grazie a tecnologie wireless come Zigbee.

Dal telefono ecologico Eco al contatore elettronico intelligente di Enel sono solo alcuni degli esempi possibili nelle città del futuro: non ci sono Smart Cities ovviamente senza reti Smart Grid capillari e senza produzione di energia da fonti rinnovabili delle quali è già possibile monitorare e integrare la distribuzione in bassa e media tensione. Sempre ENEL, presente sull’85% circa del territorio italiano, ha un progetto per la realizzazione di Smart Cities nei comuni italiani creando una rete che si componga di tante piccole reti che siano in grado di abbattere la distanza tra produttori e consumatori di energia gestendo meglio i picchi di energia, riducendo il carico se necessario, evitando interruzioni grazie allo scambio di informazioni riguardo i flussi di energia.

Dopo aver stilato le linee guida, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas con la delibera arg/elt 119/10 ha modificato la delibera arg/elt 39/10 sulle smart grid dello scorso Marzo chiedendo agli operatori che ambiscono a beneficiare dell’incentivo del 2% di presentare una relazione tecnica al più presto affinchè vengano valutati  i loro progetti.

Nonostante questo in Italia siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi anche se l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha pubblicato una roadmap per lo sviluppo delle smart grid a livello mondiale secondo la quale la strada per il 2050 è lunga e c’è ancora tanto da fare riguardo le tecnologie, il comportamento dei consumatori e le regolamentazioni. Si attende per la prossima Primavera  il lancio del progetto europeo di Smart Cities che con 11 miliardi di euro porterà 30 città (2 per ogni Paese dell’UE) ad essere sostenibili in modo da replicarle in altre realtà.

Secondo il World Economic Forum tra i Paesi che investono di più nelle smart grid al primo posto non ci sono più gli Stati Uniti ma c’è la Cina con $7,09 miliardi di dollari mentre seguono Usa, Giappone e Sud Corea: in quest’ultima, dove ENEL ha stipulato accordi con la Korean Electric Power Corporation (Kepco), ci sono già progetti per lo stoccaggio della CO2 e per le smart grid.

In Tunisia invece ci sono già 8 città intelligenti mentre negli gli Emirati Arabi Uniti sta sorgendo Masdar City: secondo i piani di Abu Dhabi Energy Company sarà una città completamente a emissioni zero, uno dei progetti più avanzati riguardo la clean tech. Il primo Smart Grid International Forum che si terrà a fine mese a Roma sarà certamente una occasione per comprendere come potrebbero funzionare questi modelli in Italia e osservare da vicino il settore delle Smart Cities che con il mercato delle Smart Grid dal 2011 al 2105 supererà i 186 miliardi di dollari.


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L'autore

Dario Salvelli

Dario Salvelli, 27 anni, blogger e freelance, studia ingegneria elettronica alla Seconda Università di Napoli. Collabora con Nòva 24 de Il Sole 24 ore, WIRED, Excite Italia. Segue i temi legati all'innovazione e all'ICT e si occupa di comunicazione, marketing e consulenze per i social media.


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