L'editoriale
La lunga estate dell’orsa
L'editoriale di fine estate di Marco Gisotti, direttore di Tekneco
L’agosto del 2014 per molti sarà ricordata come l’estate dell’orsa Daniza. Quell’orsa che, disturbata da un raccoglitori di funghi troppo vicino alla tana dei suoi cuccioli, ha messo in fuga lo sprovveduto con un ruggito e, soprattutto, una zampata di troppo. Di troppo per il malcapitato s’intende. Come accade di consueto nel nostro Paese è diventata una questione politica, con le autorità locali pronte a catturare e, nel caso, anche a uccidere il plantigrado mentre politici e movimenti si schieravano per la difesa della natura. D’altronde con chi stareste voi: con una mamma che protegge i piccoli o con un curioso che fa il guardone nella sala nursery? In realtà il problema è più serio, perché l’animale appartiene ad una specie che con grande fatica si sta cercando di salvaguardare e in alcuni casi addirittura di reintrodurre. Non è questione di prestigio né di nostalgia, ma il ripristino di una specie fondamentale anche per l’equilibrio ecologico. Tanto per dire, la scomparsa dei grandi predatori, appunto orsi ma anche i lupi, ha consentito ad altre specie (cinghiali, daini, ecc…) di proliferare e diventare in molti casi dannose per l’ecosistema stesso. Consideriamo, poi, che la conservazione degli orsi, che sono e rimangono pur sempre specie protetta, è anche finanziata dall’Unione europea da diversi programmi (Life Arctos, gestito dal Wwf, il Life Ursus proprio per la provincia di Trento). Desta stupore, allora, come si possa “combattere” ciò che si sta finanziando. Ma i nostri lettori sanno che il Belpaese è una terra strana, un po’ come il paese di Don Camillo e Peppone, dove tutto può accadere, ma con minore simpatia dei due personaggi di Guareschi. Se da un lato si sostengono programmi per la reintroduzione degli orsi, dall’altro una Provincia – la stessa impegnata in questa reintroduzione – può ordinarne la cattura e l’abbattimento. D’altronde cosa sta accadendo a livello nazionale, per esempio, in fatto di energie rinnovabili? Non si toglie con la mano sinistra quel che la mano destra con fatica sta dando? L’estate dell’orsa potrebbe diventare un modo di dire. Per dire che siamo capaci di combattere il buono che è in noi.
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L'autore
Marco Gisotti
Direttore scientifico di Green factor, ha creato e dirige dal 2005 il Master in Comunicazione ambientale del Centro studi CTS con il Dipartimento di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e l’ENEA. È autore, con Tessa Gelisio, di “Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro” (Edizioni ambiente).
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