La crescita di solare e eolico: mercato e tecnologia

Termina oggi  la sesta edizione della ZeroEmission Rome 2010, appuntamento annuale dedicato alle energie rinnovabili. Dagli incontri e dai workshop sulla sostenibilità energetica e ambientale workshop sono uscite notizie incoraggianti per quanto riguarda la direttiva ETS (Emission Trading Scheme): grazie alle tecniche CCS per la cattura e lo stoccaggio del CO2 sarà più facile raggiungere l’obiettivo di riduzione dell’emissione dei gas serra del 20% nell’arco 2005-2020.

Nei padiglioni della fiera si sono alternate soluzioni interessanti tra cui il cubo fotovoltaico di Pro D3, un gruppo elettrogeno di natura solare, l’Elevatore 2000 di STP, un’apparecchiatura che consente di risparmare tempo nell’installazione dei pannelli fotovoltaici, il pannello H-NRG di Anaf Solar, un sistema fotovoltaico raffreddato che trasforma l’irradiamento solare contemporaneamente in elettricità e calore, un modulo fotovoltaico di Brandoni Solare costituito da 60 celle in silicio che raggiunge una potenza nominale di 230Wp anche in condizioni di basso irraggiamento solare.

Inoltre, tra i prodotti del settore termodinamico hanno sorpreso Solaflux e Tetraflux, due pompe sommerse ad energia fotovoltaica per pompare acqua da pozzi profondi fino a 150m e il progetto Trinum di Innova, un sistema termodinamico che può produrre energia elettrica, acqua calda sanitaria e aria fredda.

Per quanto riguarda l’energia, dai convegni è emerso che il solare non è più un settore di nicchia (solo ad agosto il Gse ha ricevuto 5200 domande) ma – come ha dimostrato il National Advisory Paper presentato da Asso Solare – a causa della complessità e della lentezza nei processi burocratici sta crescendo solo in alcune regioni e rischia di far aumentare ogni volta i costi d’installazione del 30%. Il fotovoltaico sarebbe decisivo nel raggiungere gli 8mila MW previsti dal Conto Energia 2011-2013: per questo motivo ci vogliono altri investimenti e bisogna superare le oltre 240 mila domande di accesso alla detrazione fiscale (che scadrà il 31 Dicembre 2010) che arrivano di media ogni anno.

Secondo Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente, gli incentivi in una fase di innovazione e cambiamento che riguardano anche la creazione di una domanda sociale sono indispensabili ma hanno bisogno di certezze con una pianificazione seria che porti, in un settore competitivo, a un calo degli incentivi. Giovanni Lelli dell’ENEA invece auspica che si riescano a coltivare gli incentivi anche dal lato delle offerte cominciando a sostenere la produzione di macchine eoliche e pannelli fotovoltaici con caratteristiche e rendimenti migliori.

Grande spinta invece ha subito l’eolico che è risultato essere la fonte di energia maggiormente in crescita in Europa con un incremento del 23% rispetto al 2008: questo grazie ai materiali compositi che svolgono un ruolo molto importante nel settore eolico. Grazie alle fibre in carbonio e vetro è possibile ottenere prodotti più resistenti e leggeri e quindi aumentare il diametro delle pale ottenendo vantaggi in termini di potenza installata. Queste nuove tecnologie favoriscono la costruzione di nuove macchine che potranno sfatare il pregiduzio che l’eolico ha sull’impatto ambientale e paesaggistico, uno dei falsi miti che la mostra Smisurati Giganti ha cercato di demolire.

Ad esempio Mact ha presentato Nausicaa e Bia, due mini e micro turbine eoliche prodotte in legno marino ideali per il mercato domestico mentre Aria srl ha sviluppato Libellula 55kW, un nuovo aerogeneratore dalle linee affusolate come le libellule in grado di avere una produttività compresa fra 100.000 e 200.000 kWh/anno. Siemens invece ha presentato nuove turbine con la tecnologia drive train che senza moltiplicatore di giri e un generatore sincrono compatto eccitato da magneti permanenti riesce a garantire alte prestazioni anche con la metà dei componenti e quindi con peso minore.

Secondo una indagine condotta da Anev e Labitalia è emerso che nel nostro paese si può arrivare ai 67.000 occupati nell’eolico mentre oggi siamo a 25.000 addetti, con un incremento che può essere di oltre 40.000 unità e una media di 5.000 nuovi assunti ogni anno – ha dichiarato Paolo Carcassi segretario della UIL. In Germania, paese leader del settore delle fonti rinnovabili, ci sono 300mila persone che lavorano nella green economy: in questo senso uno degli appuntamenti più interessanti è stato l’EnerJob-L’energia dà lavoro, punto d’incontro tra aziende operanti nella green economy e figure professionali del settore.

I green job hanno ormai superato gli impieghi legati a cemento, gas, elettricità, industrie del ferro e dell’acciaio e tra le figure professionali più richieste ci sono: consulenti ambientali, certificatori energetici, progettisti, tecnici per impianti di energie rinnovabili. Mentre Germania, Spagna e Danimarca sono i paesi con più occupati si stima una previsione per l’Europa di un totale di oltre 20 milioni di occupati in questo settore entro il 2020.

ZeroEmission è stato un evento quasi a “emissioni zero” ed ha visto più di 500 tra aziende ed espositori (di cui il 25% provenienti dall’estero) occuparsi di tecnologie del fotovoltaico e dell’eolico con particolare attenzione sull’industria degli impianti solari termodinamici e sulle emissioni di gas serra e del loro contenimento.