Vincitori e vinti del Quarto Conto Energia
Definiti gli ultimi dettagli degli incentivi al fotovoltaico, è il momento di un primo bilancio. Le testimonianze al Solarexpo
Limate le ultime divergenze tra i ministri Romani e Prestigiacomo, con la previsione di un indennizzo in caso di ritardo di allaccio entro 30 giorni, è il momento di un primo bilancio. Vediamo chi sono vincitori e vinti di questa partita, anche alla luce del clima che si respira a Solarexpo, la più grande manifestazione sul fotovoltaico che si conclude oggi a Verona.
Vincitori
Su tutti la Confindustria. Prima con la pubblicazione di studi sui costi degli incentivi a carico di imprese e cittadini, poi con prese di posizione sempre più nette, l’organizzazione degli industriali è riuscita a condurre in porto la sua battaglia per ridurre gli incentivi che finiscono ai produttori, ma che sono a carico degli utenti.
Il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani. Ha mantenuto ferma fin dal suo insediamento la posizione a favore di una riduzione degli incentivi e alla fine l’ha spuntata, nonostante l’incidente diplomatico con la collega Stefania Prestigiacomo per le parole (“quella matta mi fa incazzare”) pronunciate davanti a una platea di imprenditori.
Sconfitti
I produttori di energia solare e le associazioni che li rappresentano. “Di fronte alle proposte di revisione degli incentivi si sono mostrati divisi e in questo modo hanno perso capacità di incidere sui contenuti del decreto”, ha spiegato a Tekneco la direttrice di Solarexpo Sara Quotti Tubi. Su tutti, paga dazio Gifi di Confindustria, che ha pagato la propria posizione con una fuoriuscita di iscritti.
La certezza del diritto. Ancora una volta, emerge l’immagine di un paese incapace di far valere la certezza del diritto. Chi ha effettuato investimenti sapendo di poter contare su certi incentivi, ora si trova a fare i conti con regole cambiate in corsa. Con le banche che, di fronte a questa confusione, hanno bloccato i finanziamenti. “Ci attendono mesi molto duri”, spiega Pedro Pereira, managing partner di Martifer Solar, big europeo del fotovoltaico. “Molti progetti non saranno più bancabili e sul mercato soffriranno soprattutto le realtà più piccole, che non possono contare sulla flessibilità garantita da una presenza internazionale.
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Dimitri
scrive il 12 maggio 2011 alle ore 20:27
Un paese, il nostro, di cui non ci si può più fidare; poi ci chiediamo perché gli investitori stranieri abbiano molte resistenze ad investire in Italia. Paese da rifondare, classe politica da cacciare subito (anzi, dovremmo chiedere i danni)