Energie alternative
Troppa burocrazia frena il mini idroelettrico
assoRinnovabili e Anbi hanno sottoscritto un protocollo per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo di questa risorsa e incentivare gli impianti idroelettrici sui canali irrigui
Accanto ai grandi impianti eolici e solari che, soprattutto negli scorsi anni, hanno macinato numeri record, c’è una fonte più piccola che ha progressivamente guadagnato il suo spazio: stiamo parlando del mini idroelettrico, ossia il fratello minore dell’idro tradizionale, che ancora oggi garantisce la maggiore quantità di energia elettrica rinnovabile.
Come ha evidenziato un convegno organizzato da assoRinnovabili, l’interesse degli operatori si è concentrato negli ultimi anni su impianti idroelettrici di piccola e piccolissima taglia, e un’attenzione particolare è stata riservata a impianti realizzati su canali esistenti, che promuovendo un uso plurimo e intelligente delle acque hanno un accesso preferenziale alle nuove forme di incentivazione. Ma autorizzare e gestire un impianto idroelettrico che convive all’interno di una rete complessa come quelle dei canali irrigui gestiti dai consorzi di bonifica e irrigazione non è materia semplice, soprattutto per gli ostacoli di natura amministrativa e finanziaria.
Per questo motivo assoRinnovabili e Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari) hanno promosso un protocollo comune che, tramite un gruppo di lavoro composto da esperti delle due associazioni, cercherà di promuovere e incentivare gli impianti idroelettrici sui canali irrigui, risolvendo, di comune intesa, i problemi amministrativi e finanziari che si incontrano. Le due associazioni condividono la necessità di semplificazione delle procedure di valutazione ambientale per il mini idroelettrico, in assenza della quale si arriva al paradosso che la semplice sostituzione di una valvola dissipatrice con una turbina può comportare l’assoggettamento a una lunga e costosa procedura.
“assoRinnovabili riconosce il ruolo fondamentale che i Consorzi ricoprono nelle attività di gestione e manutenzione delle reti irrigue – ha affermato il presidente di asso Rinnovabili, Agostino Re Rebaudengo – e ritiene molto importante anche l’elaborazione di linee guida rivolte agli operatori idroelettrici, ai consorzi stessi e alle amministrazioni concedenti, per semplificare la complessità che da sempre caratterizza la materia acque”. “Accogliamo con estremo favore l’intesa con assoRinnovabili, – ha sostenuto il presidente di Anbi Massimo Gargano – il lavoro congiunto delle associazioni garantirà un’elevata autorevolezza alle buone pratiche individuate, evitando, per quanto possibile, ‘approcci improduttivi’”.
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...