Climatizzazione
Il caro bolletta frena le pompe di calore
L’Aeeg dovrebbe emanare entro fine anno una tariffa elettrica apposita per favorire la diffusione di questa tecnologia
Gli edifici civili in Italia consumano circa un terzo del fabbisogno energetico nazionale, di cui circa il 60% è utilizzato per la climatizzazione degli ambienti. In buona parte, attualmente, la domanda di energia termica è coperta dalle fonti fossili (apparecchi e gasolio e metano) e, in misura crescente, da biomasse come il pellet.
È noto da tempo, però, che apparecchi alimentati dall’elettricità come le pompe di calore potrebbero giocare un ruolo importante nel contenimento dei consumi termici, poiché consentono di climatizzare gli edifici anche con utilizzo di energia rinnovabile, garantendo minori emissioni e consumi di energia primaria ridotti rispetto alle tecnologie concorrenti. Tra l’altro, quello delle pompe di calore è un settore produttivo che annovera l’industria nazionale fra i leader mondiali.
Il Piano di azione nazionale per l’energia rinnovabile dell’Italia prevede, già per il 2020, un’importante crescita del peso delle pompe di calore negli usi per la climatizzazione degli edifici, che saranno responsabili del 30% dello sforzo aggiuntivo per il consumo di rinnovabili termiche e del 14% della riduzione di consumo di energia primaria da realizzare.
Eppure, come ha messo in luce Mario Cirillo di Ref-E nel corso della Conferenza nazionale sull’efficienza energetica organizzata da Amici della terra, esiste ancora un grosso ostacolo allo sviluppo delle pompe di calore, ossia il costo delle tariffe elettriche.
In effetti, gli attuali regimi tariffari applicabili alle pompe di calore non contribuiscono a rendere i costi variabili più contenuti di quelli dell’opzione “gas”, poichè non riflettono il risparmio di energia primaria che questa tecnologia permette di conseguire. Questo spiega perché i dati oggi disponibili mostrano che, continuando di questo passo, il trend di diffusione delle pompe di calore non consentirebbe di raggiungere gli obiettivi individuati in sede di pianificazione.
Una soluzione a questa contraddizione è stata indicata dal DM 28 dicembre 2012, che prevede che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas definisca “tariffe elettriche specifiche” per la diffusione delle pompe di calore, con lo scopo di promuovere il raggiungimento degli obiettivi nazionali di politica energetica, climatica e ambientale.
Le nuove tariffe elettriche, è notizia di qualche settimana fa, dovrebbero essere finalmente emanate entro fine anno e dovrebbero garantire un risparmio sulla bolletta annua compreso tra l’8 e il 15%. Valutando i costi pieni di investimento, le stime condotte dal Ref-E indicano, tuttavia, che in questo modo le pompe di calore sarebbero competitive rispetto all’opzione gas soltanto in un numero limitato di casi.
Condividi
Tag
- climatizzazione
- consumi termici
- DM 28 dicembre 2012
- efficienza energetica
- energia rinnovabile
- pompe di calore
- tariffe elettriche
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...