ricerca e sviluppo
Solare e Led per garantire l’accesso all’energia
Pure Energy Centre e Uni Catania hanno sviluppato il sistema Please, pensato per rifornire di elettricità le comunità non collegate alla Rete
La disponibilità di energia elettrica è data talmente per scontata nelle società occidentali che, in occasione dei sempre più rari e limitati blackout, i centralini delle compagnie energetiche vengono presi d’assalto da parte degli utenti. Ma in vaste aree del pianeta, in realtà, l’elettricità è ancora un miraggio: si stima che, in pieno 21 ° secolo, ci siano ancora oltre 1 miliardo di persone che ne patiscono quotidianamente l’assenza, con conseguenze pesantissime dal punto di vista sanitario, sociale e produttivo.
L’Onu aveva dichiarato il 2012 come Anno internazionale dell’energia sostenibile, mettendo in evidenza la necessità di arrivare a un accesso universale a questa preziosissima risorsa. I programmi di costruzione delle reti elettriche nelle vaste aree non elettrificate di Asia e Africa, però, richiedono anni se non decenni e, inoltre, in molte zone aree rurali scarsamente popolate sarà difficile vedere importanti investimenti delle compagnie energetiche.
Le soluzioni attualmente più diffuse per ovviare, in parte, al mancato collegamento alla rete elettrica sono i generatori funzionanti a combustibili fossili. Questi sistemi, però, sono spesso costosi per popolazioni locali e non privi di rischi da un punto di vista sanitario, a causa del fumo sprigionato.
Ecco perché le energie rinnovabili e, in particolare, il solare, stanno iniziando ad affacciarsi come una concreta alternativa: in questo senso si muove il sistema Please (Pure Led And Solar Energy system), una soluzione pensata appositamente per essere installata in aree remote come le isole o in piccoli villaggi dove non c’è la rete elettrica.
Please è un sistema di illuminazione altamente efficiente, composta da un pannello solare, una piccola batteria solare, un efficiente sistema di controllo solare e una lampada Led. Il funzionamento è piuttosto semplice: il pannello solare produce energia elettrica durante il giorno. Questa elettricità è quindi immagazzinata nella batteria solare attraverso il sistema di controllo.
Di notte, quando non c’è luce solare disponibile, l’energia immagazzinata nella batteria viene usata per fornire elettricità al Led solare. Questa speciale lampada consuma pochissima corrente ma è in grado di fornire abbastanza luce per l’illuminazione di una camera o di una piccola officina. Please, inoltre, è di piccole dimensioni e può dunque essere trasportato.
Nel progetto c’è anche un po’ d’Italia: Please nasce dalla collaborazione tra il Pure Energy Centre (PEC) delle isole Shetland (Regno Unito), e un giovane ingegnere elettronico del Dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica dell’Università degli Studi di Catania, Massimo Ortisi, che ha sviluppato il prototipo.
«Sono molto orgoglioso di aver progettato e sviluppato un sistema di illuminazione a energia solare di cui potranno beneficiare le popolazioni che tuttora non hanno accesso alla rete elettrica – ha affermato Ortisi -. Please può essere una risposta a questo problema e può servire, ad esempio, nei villaggi africani dove l’energia elettrica è necessaria per il funzionamento degli ospedali da campo».
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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