Filiera industriale
Solare, crisi per Bosch e Suntech
La multinazionale tedesca ha deciso di chiudere le attività nel fotovoltaico. I debiti hanno invece travolto il produttore cinese, entrato ufficialmente in bancarotta
Il fotovoltaico ha mostrato di recente alcuni segnali di ripresa a livello globale e le prospettive a lungo termine sono positive, ma l’onda lunga della guerra dei prezzi che ha coinvolto il settore nell’ultimo biennio continua a “mietere vittime” tra gli operatori industriali.
L’ultima notizia in ordine di tempo arriva dalla Germania, dove la multinazionale tedesca Bosch ha deciso di abbandonare la produzione di moduli fotovoltaici, mettendo a rischio circa tremila dipendenti. «A causa della variazione delle condizioni di mercato non vediamo chance di un miglioramento duraturo – ha dichiarato con nettezza il presidente di Bosch, Volkmar Denner -. Non possiamo sostenere la pressione sui prezzi al ribasso in un mercato che diventa sempre più difficile».
L’impianto di Arnstadt, nella tedesca Turingia, sarà chiuso all’inizio del 2014, inoltre saranno fermati i settori dedicati allo sviluppo. Bosch intende poi vendere la sua fabbrica francese, così come la partecipazione in Aleo Solar. Già alla fine del 2012 la multinazionale tedesca aveva chiuso l’impianto di Erfurt, sempre in Germania. Solo nel 2012 il settore del solare ha appesantito il bilancio della compagnia tedesca con perdite per circa un miliardo di euro. Il passivo accumulato nel corso degli anni ammonta a 2,5 miliardi di euro, senza contare i costi per la dismissione. Perdite così ingenti da essere insostenibili a lungo termine anche per una multinazionale come Bosch, impegnata anche in altre attività.
Ancora più clamorose sono le notizie arrivate nei giorni scorsi dalla Cina, con la bancarotta di Suntech, a lungo leader mondiale nella produzione di pannelli fotovoltaici, con una penetrazione fortissima anche sul mercato italiano. Suntech, all’epoca del boom dell’energia rinnovabile, era arrivata a capitalizzare 16 miliardi di dollari, ma il crollo dei prezzi dei moduli ha azzerato i suoi margini, mentre il rallentamento della crescita della domanda fotovoltaica ha reso controproducenti i suoi massicci investimenti industriali.
Il risultato sono stati debiti miliardari che la società nelle ultime settimane non è stata più in grado di ripagare o garantire, finendo così ufficialmente in insolvenza. Due casi, quelli di Bosch e Suntech, che, sicuramente, non saranno neanche gli ultimi, visto che tutti gli studi ipotizzano una sempre maggiore concentrazione nella filiera industriale mercato fotovoltaico globale.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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