Fonti alternative
Rinnovabili: stretta agli incentivi
Di fronte al progressivo disimpegno dello Stato dal sostegno al settore, gli operatori sono chiamati a una drastica revisione delle proprie strategie
Sale la soglia degli incentivi pubblici alle energie rinnovabili, con l’obiettivo di confermare l’Italia come uno dei Paesi più attenti allo sviluppo delle fonti pulite, ma non abbastanza da seguire il ritmo delle domande provenienti dal mercato. E’ la prima sensazione che si ricava dopo che il Governo ha sollevato il velo sui decreti in materia. Uno scenario che metterà a dura prova gli operatori del settore, chiamandoli a una revisione drastica delle proprie strategie.
Fotovoltaico, nuove regole da luglio
Per quanto concerne il fotovoltaico, il V Conto Energia entrerà in vigore il 1° primo luglio 2012: il decreto riporta una clausola, “salvo il raggiungimento in data successiva del tetto di 6 miliardi di spesa”, che verosimilmente non opererà dato il rapido tasso di crescita del settore. L’esborso pubblico sarà di 6,5 miliardi di euro all’anno, 500 milioni in più del tetto fissato in precedenza.
Gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 12 Kw potranno accedere agli incentivi previa iscrizione agli appositi registri del Gse nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua, con un criterio di favore per gli impianti sugli edifici. Mentre le installazioni di potenza inferiore ai 12 Kw saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio.
A partire dal 2013, gli incentivi aumenteranno di tre miliardi rispetto ai sei previsti dalla normativa attuale, stabilizzando così l’incidenza sulla bolletta (tema sollevato a più riprese per giustificare la stretta in arrivo).
Un terzo dell’energia elettrica da rinnovabili
Nel 2020, le rinnovabili raggiungeranno il 35% dell’energia elettrica prodotta, contro il 26% indicato come obiettivo dal precedente Governo, facendo dell’Italia uno dei Paesi più virtuosi a livello mondiale sul fronte delle energie pulite. Detto del fotovoltaico, anche per le altre fonti è previsto un maggior controllo sulla crescita: gli impianti superiori ai 5 Mw (soglia che sale a 20 per l’idroelettrico e il geotermico) accederanno agli incentivi tramite aste al ribasso nei limiti di quantitativi predeterminati di potenza annua.
Le strutture di potenza compresa tra i 50 Kw e i 5 Mw avranno accesso alle tariffe previa iscrizione ad appositi registri del Gse. Gli impianti sotto i 50 Kw saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio.
Se la chiarezza è benvenuta, dopo settimane di voci incontrollate, la sensazione è che la crescita del settore rallenterà in maniera decisa nei prossimi mesi e anni. Una sfida non facile per gli operatori, che dovranno attrezzarsi per essere pronti a stare sul mercato con le proprie gambe.
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L'autore
Luigi Dell'Olio
Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.
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Umberto
scrive il 13 aprile 2012 alle ore 10:26
L'articolo dice inizialmente che "...le installazioni di potenza inferiore ai 12 Kw saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio." dopodichè si legge "Gli impianti sotto i 50 Kw saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio." Qual'eè la reale soglia massima per non dovere iscriverse l'impianto nel registro del GSE? Grazie
Luigi Dell'Olio
scrive il 16 aprile 2012 alle ore 13:32
Abbiamo approfondito la questione, che aveva creato confusione alla luce delle anticipazioni date alla stampa. Il nuovo limite è fissato a 50 Kw