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E’ caccia ai tetti per il fotovoltaico | Tekneco

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E’ caccia ai tetti per il fotovoltaico

Resta elevato l’interesse degli investitori (anche stranieri). L'analisi dell'avvocato Sannicandro

Scritto da il 11 aprile 2012 alle 8:15 | 1 commento

E’ caccia ai tetti per il fotovoltaico

Photo: Bisol Group


Lo stato del settore, nell’analisi di Antonella Sannicandro – CBA Studio Legale e Tributario.

L’attuale panorama europeo del mercato delle energie rinnovabili da fonte solare attraversa una fase di incertezza. La Spagna a fine gennaio 2012 ha sospeso gli incentivi a tempo indeterminato; la Germania, paese leader nelle rinnovabili a fine febbraio ha ridotto del 15% le tariffe incentivanti. Si guarda dunque a nuove mete, come India, Turchia, Marocco, Sudafrica, ma con una buona dose di scetticismo dovuto alla difficoltà di emigrare verso Paesi extra-europei.

In Italia il panorama non è certo dei più rassicuranti: non sono mancate norme retroattive di taglio agli incentivi, si pensi da ultimo al decreto liberalizzazioni contenente uno strafalcione all’art. 65, che dovrebbe presto essere rimediato in sede di conversione (già approvata in Senato e ora al vaglio della Camera). A ciò si aggiunga la crisi italiana e dell’euro-zona che hanno frenato l’espansione del fotovoltaico. Negli ultimi mesi la stasi del credito e la conseguente difficoltà di accedere a nuova finanza per il canale bancario si è fatta sentire, rallentando pesantemente l’utilizzo del project financing.

Ciò detto, resta aperto un importante spiraglio di crescita. Se è vero che il decreto liberalizzazioni (anche nella versione rivisitata e approvata dal Senato) pone un freno agli impianti a terra in area agricola, vale la pena di ricordare che nulla è cambiato per quanto attiene all’incentivazione di impianti su edifici, lasciando pertanto immutato il panorama normativo esistente.

I protagonisti del mercato

Dal punto di vista dell’investitore questo elemento di continuità consente di continuare a investire senza dover fare i conti con l’incertezza che ha invece caratterizzato l’incentivazione di impianti a terra in aree agricole. Tra i protagonisti di questo interesse vi sono i fondi di investimento italiani e stranieri. Inizialmente attratti dall’elevata redditività garantita dagli incentivi previsti dai precedenti conti energia, i fondi di investimento si confermano, anche nel difficile panorama attuale, player di importanza strategica per il mercato italiano.

La disponibilità di equity consente a tale tipo di investitore di non dover ricorrere al ceto bancario e alle più complesse procedure di verifica delle condizioni per la concessione e l’erogazione del credito. In aggiunta, nell’ambito degli impianti su edifici, le norme di accesso alle tariffe incentivanti sono più semplici e le tariffe più generose rispetto a quanto previsto per gli impianti collocati a terra.

Questo spiega perché, nonostante l’iniziale riluttanza di investitori e operatori ad abbandonare gli investimenti a terra, negli ultimi mesi si sta assistendo alla ricerca a tutto campo di tetti disponibili, ancor più appetibili se di amianto, posto che se bonificati beneficiano di incentivi più elevati.

Proliferano dunque gli iter autorizzativi in questo settore, peraltro molto più snelli di quelli previsti per gli impianti a terra. E rivive l’attenzione verso l’Italia da parte anche degli investitori stranieri, specie quelli tedeschi preoccupati dai recenti tagli introdotti al loro sistema tariffario, e più in generale europei.

Dall’altra parte, a profittare del boom questa volta non sono i proprietari di fondi agricoli ma chi possiede edifici, fabbriche, centri commerciali e capannoni industriali, sui cui lastrici vengono installati gli impianti. E così vengono messi a reddito immobili per una funzione ulteriore rispetto a quella principale. Il tutto in linea con l’intento del Quarto Conto Energia di “valorizzare gli interventi che realmente promuovono l’integrazione architettonica” e orientano il processo di diffusione del fotovoltaico verso applicazioni più “promettenti” che consentano il minor utilizzo del territorio.


Commenti

È stato inserito 1 commento.

  • battisti
    scrive il 15 aprile 2012 alle ore 16:16

    ho in provincia di vercelli capannone di 1100 mq. posso affittare iltetto, attendo una risposta,grazie.

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L'autore

Luigi Dell'Olio

Luigi dell'Olio, giornalista pugliese free-lance, vive a Milano, dove si occupa di temi legati all'economia, alla tecnologia e alle energie rinnovabili.


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