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Politiche energetiche

Rinnovabili, l’Italia può superare gli obiettivi Ue al 2020

Ma Amici della Terra ritiene indispensabile bloccare gli incentivi per l’eolico e riequilibrare la situazione a favore delle fonti termiche

Scritto da il 25 marzo 2014 alle 8:35 | 0 commenti

Rinnovabili, l’Italia può superare gli obiettivi Ue al 2020

Sulle energie rinnovabili l’Italia potrebbe superare gli obiettivi europei al 2020: non si tratta di un semplice auspicio di una qualche associazione di categoria, ma della previsione del più neutrale Gse, che ha esposto il suo punto di vista nel corso di una recente audizione presso la Commissione attività produttive della Camera.

Diversi sono gli aspetti positivi, derivanti sia dalla grande crescita della produzione rinnovabile degli ultimi anni che dalla diminuzione del fabbisogno energetico nazionale: innanzitutto, per quanto riguarda gli obiettivi previsti al 2020 dal PAN (Piano d’azione Nazionale) e dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale del marzo 2013) l’Italia ha già superato al 2012 gli obiettivi riguardanti il consumo finale lordo di energia e il consumo complessivo di energia primaria.

Per quanto riguarda le sole fonti rinnovabili elettriche il Gse riporta che, secondo le sue stime, nel 2013 la potenza rinnovabile installata era pari 43.480 MW per una produzione di energia di 108,5 TWh, un terzo del fabbisogno nazionale. Grazie a questi numeri l’Italia ha praticamente superato gli obiettivi riguardo l’energia elettrica prodotta da fonti pulite previsti dal PAN, mentre è ancora sotto di 7-10 punti percentuali rispetto agli obiettivi previsti dalla SEN (ma è sotto di soli 2-5 punti se si considerano i dati provvisori 2013).

Un traguardo che non è stato certo raggiunto a costo zero: gli oneri gravanti sulla componente tariffaria A3 a copertura degli incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate sono stati pari a 11,8 miliardi di euro nel 2013 e ammonteranno a 13,4 miliardi di euro nel 2014.

L’Italia è invece ancora indietro per quanto riguarda la quota di  rinnovabili nei trasporti e nella produzione di calore. In ogni caso, il punto importante è che gli obiettivi europei al 2020 saranno con tutta probabilità raggiunti e superati, tanto che nel 2020 la quota di energia primaria prodotta da rinnovabili potrebbe raggiungere il 19%, superando l’obiettivo vincolante comunitario del 17%.

C’è però chi sostiene, come Amici della Terra, che sia indispensabile un riequilibrio a favore delle rinnovabili termiche: “La svolta deve partire dal blocco delle aste per le rinnovabili intermittenti come l’eolico e da un’equa ripartizione dei costi di funzionamento del sistema elettrico nazionale. Nel settore elettrico per il 2013 è già stato raggiunto il 33% di rinnovabili ma a livello del consumo totale, ciò corrisponde ad appena il 13,5%. Ciò perché i consumi elettrici sono solo il 20% dei consumi totali di energia costituiti prevalentemente da consumi termici (45%) e per trasporti (33%). È quindi sui consumi di fonti rinnovabili negli usi termici e nei trasporti che da qui al 2030 l’Italia dovrà puntare per arrivare a un obiettivo  significativo di riduzione dei gas serra. Gli Amici della Terra stanno preparando una propria proposta di revisione della SEN con nuovi obiettivi 2020 e 2030 che verrà presentata in occasione della consultazione che il Governo dovrà fare per il nuovo piano di azione per l’efficienza energetica che dovrà essere inviato nei prossimi mesi a Bruxelles”, si legge in un recente comunicato diffuso dall’associazione.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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