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Il mondo delle rinnovabili secondo il Gse

Analisi

Rinnovabili in chiaro e scuro

Il Gse traccia un panorama rispetto alle rinnovabili 2014 problematico. Sono stati raggiunti gli obiettivi al 2020, ma ciò potrebbe tradursi in uno stop all'energia verde

Scritto da il 21 dicembre 2015 alle 11:00 | 0 commenti

Rinnovabili in chiaro e scuro

Notizie in chiaro e scuro per le rinnovabili in Italia. Sono stati diffusi, infatti, i dati del Gse 2014 rispetto alle rinnovabili che sarebbero, in teoria in aumento. «Nel 2014 le rinnovabili hanno contribuito per il 43,1% alla produzione lorda complessiva nazionale d’elettricità (nel 2013 l’incidenza era pari al 38,6%) e per il 37,5% al consumo interno lordo (33,9% nel 2013)». Applicando i criteri derivati dalla Direttiva 2009/28/Ce, quindi nel 2014 i consumi complessivi d’energia da rinnovabili in Italia risultano pari a 20,2 milioni tonnellate equivalenti petrolio Mtep. Una buona quota rispetto ai consumi finali lordi di energia che sono stati di 118,6 Mtep, quindi la quota coperta dalle fonti rinnovabili è stata dunque del 17,1%. Si tratta di un valore superiore agli obiettivi assegnati all’Italia dalla Direttiva 2009/28/Ce per il 2020, il 17% e non distante dall’obiettivo individuato dalla Strategia Energetica Nazionale che è del 19-20%.

Questi i dati del Rapporto statistico 2014 del Gse che però puntualizza il fatto che questo risultato non è da collegarsi a un incremento dei consumi da rinnovabili, ma al perdurare del trend di discesa dei consumi finali lordi  che sono scesi dai 123,9 del 2013 ai 118,6 Mtep del 2014: il valore piú basso degli ultimi dieci anni. La possibilità di mantenere la quota dei consumi finali coperta da rinnovabili sui livelli raggiunti dipenderà, dunque, oltre che dal trend di diffusione delle rinnovabili stesse nei prossimi anni, anche dall’andamento dei consumi energetici totali a valle dalla crisi economica.

Per quanto riguarda l’elettricità, i 656.000 impianti di produzione da fonti rinnovabili, che hanno una potenza complessiva di 50.594 MWe hanno prodotto, nel 2014, 121 TW/h di energia elettrica corrispondenti a 10,4 milioni Mtep, che diventano 107,6 TWh (9,2 Mtep), applicando le regole di calcolo previste dalla Direttiva 2009/28/Ce, per il monitoraggio degli obiettivi.

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, quella che ha fornito il contributo piú importante è quella idroelettrica, con un 48% della produzione complessiva elettrica da rinnovabili, seguita daldal fotovoltaico con il 19%, dalle bioenergie, con il 15%, dall’eolica, con il 13% e da quella geotermia con il 5%. Tutte queste fonti sono in aumento per quanto riguarda la produzione e in particolare, l’idroelettrico, grazie agli elevati livelli di piovositá che ha raggiunto una produzione di 58.545 GWe, la più alta dal 2001. Le bioenergie sono sui 18.732 GWh, il fotovoltaico sui 22.306 GWh, l’eolico sui 15.178 GWh e la geotermia intorno ai 6.000 GWh, con un aumento di circa 250 GWh.

Per quanto riguarda il termico nel 2014 sono stati consumati circa 9,9 Mtep di energia da fonti rinnovabili, con il 90% consumati dalle famiglie e dalle imprese, mentre il restante 10% è rappresentato da calore derivato. In diminuzione le fonti rinnovabili nel settore dei trasporti che ha consumato 1.06 Mtep di biocarburanti, circa 1,2 milioni di tonnellate, costituiti fondamentalmente dal biodiesel, con una flessione del 14,9% che è dovuta alla diminuzione generale dei consumi di carburante.

E una riflessione è d’obbligo. Questi dati rappresentano una notizia positiva, ma a anche un pericolo dal punto di vista politico. Il fatto che si sia raggiunto l’obiettivo al 2020 con diversi anni d’anticipo potrebbe indurre l’esecutivo, e sta succedendo a tirare il freno sulle rinnovabili e spingere sui fossili, come sta accadendo, con gravi ripercussioni sulle imprese delle rinnovabili italiane che potrebbero perdere ulteriori quote di mercato sia interno, sia estero, con una relativa flessione sotto al profilo dell’occupazione.

 


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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