incentivi
Previsti nuovi tagli agli incentivi solari in UK
Montano le speculazioni sulla prossima tornata di tagli agli incentivi per il solare previsti il 1°agosto. L'industria solare si appella al governo
Un nuovo round di tagli alle feed-in tariffs (le cosiddette tariffe incentivanti al settore energetico) aspetta l’industria del sole inglese dietro l’angolo, a giudicare dalle ultime notizie giunte dall’isola. A far scattare l’allarme è la Solar Trade Association, l’associazione britannica che riunisce i sindacati dei produttori di energia solare. In una nota indirizzata agli affiliati, la corporazione fa sapere che un’ennesima sforbiciata è attesa nelle prossime settimane. Il primo di agosto, secondo le previsioni più accreditate.
L’annuncio – non confermato nè smentito dal governo – ha generato non poca confusione nelle imprese del settore che accusano Downing Street di scarsa trasparenza in materia di incentivi. In effetti, il Ministero dell’Energia e del Cambiamento climatico aveva palesato nelle settimane passate l’intenzione di posticipare la prevista deadline del 1 luglio per la prossima tranche di tagli. Una scelta scatenata dai sempre più insistenti avvertimenti dell’industria impensierita del drastico calo nella domanda verificatosi dopo la tornata di tagli dello scorso mese di aprile.
Ma c’è chi, più scettico, rintraccia nel proposito governativo non tanto una concessione alle imprese quanto piuttosto una disposizione dovuta a cause tecniche: legalmente ci vogliono almeno 40 giorni per notificare al Parlamento l’introduzione di nuovi tagli e il governo sarebbe andato fuori tempo massimo. Nessuna precisazione è stata ancora fatta circa la data precisa per il prossimo ribilanciamento degli incentivi. Si è parlato genericamente di medio breve termine.
La prospettiva di un ulteriore restringimento dei cordoni della borsa di aiuti al fotovoltaico preoccupa non poco i rappresentanti del settore solare che spingono perché il governo ritardi il piano di tagli sino ad ottobre consentendo in tal modo alla domanda di riprendersi dopo il recente tracrollo finanziario del mercato. Sulla scia della protesta è nata la campagna “Cut Don’t Kill” a favore di “una rivoluzione solare” in Uk. I suoi fautori rivolgono un vero e proprio appello a David Cameron: “decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio”. E ricorda al premier gli impegni presi: “nel 2007 il governo aveva promesso di sostenere le tariffe feed-in per le energie rinnovabili. Il 31 ottobre 2011 l’esecutivo ha ridotto gli incentivi del 50%”. Una mossa giudicata “drastica” e colpevole di mettere a rischio la vita di 4.000 imprese e 25.000 impieghi nell’industria solare nel Regno Unito.
Insomma, se è chiaro che il governo ha individuato nella riduzione degli incentivi la soluzione per reagire all’eventualità di un aumento della domanda, non appare al momento disponibile una soluzione nel caso in cui la domanda crolli.
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L'autore
Camilla Mastellari
29 anni, Camilla Mastellari è giornalista e si occupa di comunicazione dal 2006. In veste di redattrice freelance ha scritto e continua a scrivere di temi quali ecosostenibilità, tecnologie nei paesi in via di sviluppo e giustizia sociale. Laureata in lingue e letterature straniere è nata a Torino, ma vive a Milano da almeno un decennio.
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