Riscaldamento domestico
Pellet, aumentano i prezzi
Il costo del materiale è in aumento rispetto allo scorso anno, ma il pellet resta conveniente per il riscaldamento domestico
Come abbiamo scritto più volte in passato, in Italia le stufe a pellet sono un prodotto di successo: nel nostro Paese oggi ci sono circa 1,7 milioni di stufe funzionanti e altre 50-60mila caldaie a uso domestico. Secondo quanto conferma uno studio effettuato dalla Regione Emilia-Romagna, le vendite registrate nel primo semestre 2013 sono superiori del 30% rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno. La ragione è esclusivamente economica: una stufa a pellet può tagliare le spese per il riscaldamento da 100 a oltre 1.200 euro in una stagione a seconda del tipo di impianto che va a integrare.
Eppure, come molti consumatori si sono già accorti, quest’anno il pellet ha subito un rincaro. Vero è che il prezzo ha variazioni stagionali (è più basso nel periodo da maggio a luglio, rincara verso agosto e si stabilizza durante l’inverno), ma comunque l’innalzamento appare evidente: a ottobre il consumatore pagava un sacco da 15 kg tra 4,80 e 5,50 euro, mentre l’anno scorso nello stesso periodo eravamo a circa 3,6-4 euro a sacco. Le ragioni di questo aumento risiedono fondamentalmente nel classico squilibrio tra domanda e offerta: la produzione nazionale di pellet è insufficiente rispetto alla domanda, occorre far ricorso all’export, dunque anche i prezzi dei sacchetti aumentano.
Eppure, nonostante questo aumento, i piccoli cilindretti compressi restano uno dei modi più convenienti per riscaldarsi. Secondo le stime della Regione Emilia-Romagna, produrre 1 MWh di calore con il pellet comperato in sacchi da 15 kg costa circa 72 euro (comprandolo sfuso dall’autobotte scenderemmo fino a 69), con una caldaia a metano ne costerebbe circa 86, con un impianto a gasolio circa 145 e con il Gpl da riscaldamento si sale a circa 239. Un altro vantaggio è che, nonostante, il prezzo in ascesa, il pellet gode di diversi tipi di incentivi, primo tra tutti la detrazione del 50% sotto forma di detrazione Irpef (10 rate di pari importo in 10 anni), che consente di scontare metà delle spese di acquisto e installazione della stufa.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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carlo
scrive il 16 dicembre 2014 alle ore 21:55
salve il consumo di pellet diminuira ,il punto di crisi sara quando supera il prezzo di 30 euro al quintale,hanno dato il contributo ,anzi tu compri una stufa a pellet e ti rimborsano in dieci anni intanto hanno portato l'iva da l 10 al 22 , ti hanno promesso uno sconto e intanto ti mumgono subito questa è una tassa sui poveri il risparmio con il palet è unico ,si riscalda una sola camera al posto di cinque quando vedo comprare tre sacchetti di numero al supernercato mi stringe il cuore saluti carlo